SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Ancora una notte movimentata sul litorale di San Benedetto del Tronto, dove il fine settimana è stato segnato da una serie di interventi del 118 legati all’abuso di alcol tra i giovani. Diversi i casi registrati, soprattutto nella fascia notturna tra sabato e domenica, che hanno visto impegnati gli operatori sanitari in numerose situazioni.
Tra gli episodi più significativi, quello che ha coinvolto un ventenne di Ascoli Piceno, uscito da un locale sambenedettese insieme ad alcuni amici. Il ragazzo si è sentito male poco dopo, a causa dell’eccessivo quantitativo di alcol assunto. È stato necessario l’intervento dell’equipaggio della Potes, che lo ha trasportato al pronto soccorso per aiutarlo a smaltire una condizione di intossicazione acuta.
L’episodio non è isolato e si inserisce in un contesto preoccupante, in cui l’abuso di alcolici tra i giovani continua a essere un fenomeno in crescita. La pratica del binge drinking – ovvero il consumo rapido di numerose unità alcoliche in poche ore – è sempre più diffusa tra ragazzi e ragazze sempre più giovani, con conseguenze gravi sia a breve che a lungo termine.
Nel breve periodo, i rischi vanno dall’intossicazione alcolica a problemi di coscienza, vomito, disidratazione e persino coma etilico. Non mancano gli effetti collaterali sociali: aggressività, episodi di violenza, comportamenti sessuali non protetti e incidenti stradali. Tutti elementi che, in una zona di movida come San Benedetto, moltiplicano le situazioni di pericolo, anche per i soccorritori.
Nel lungo periodo, l’uso eccessivo di alcol può compromettere lo sviluppo cerebrale fino ai 25 anni, aumentare il rischio di dipendenza e provocare danni a fegato, cuore e pancreas. Le probabilità di sviluppare disturbi psichiatrici cronici e difficoltà sociali sono considerevolmente più alte tra chi inizia a bere in giovane età.