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San Benedetto, il sindaco “silenzia” i macchinari di una fabbrica. Ma sull’ordinanza si apre la battaglia legale

L'ordinanza firmata da Piunti all'esame del Tar
Pubblicato il 25 Gennaio 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Finirà sui banchi di un Tribunale la vicenda dello stabilimento silenziato, in ottobre, da un’ordinanza del sindaco Piunti. Gli agenti della polizia locale, rispondendo ad alcune segnalazioni, avevano infatti effettuato un blitz con il fonometro, nell’area dove insiste uno stabilimento, al confine tra i territori di San Benedetto e Acquaviva Picena. Alcuni residenti della zona, lamentando rumori eccessivi nelle ore notturne, avevano infatti chiamato la polizia locale aprendo le porte delle proprie case agli agenti per le rilevazioni.

Stando a quanto riporitato nei documenti il dispositivo ha fatto registrare dei valori elevati (tanto più che il traffico, in quell’area e a quelle ore è pressoché assente) e la polizia locale ha così inviato al Comune una relazione che si è trasformata in un’ordinanza che vieta alla ditta di tenere accesi i macchinari dalle 22 fino alle 6 del mattino e di provvedere ad effettuare un intervento di risanamento acustico necessario a ricondurre i valori di emissioni sonore entro i limiti di legge. Si parla di 15 decibel registrati a finestre chiuse.

Ora però quella decisione presa dal Comune finirà al vaglio del Tar chiamato in causa dai responsabili della struttura che hanno impugnato l’ordinanza rivolgendosi al Tribunale Amministrativo delle Marche. A perorare la causa del Comune sarà l’avvocato Marina di Concetto.

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