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San Benedetto, il porto verso un futuro tra cultura, economia e nuove sfide finanziarie. In campo 150 milioni

Il presidente di Confesercenti Sandro Assenti: «Ripensare la funzione del porto, non solo pesca»
Pubblicato il 5 Luglio 2025




SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il porto di San Benedetto del Tronto è chiamato a fare un passo avanti e a integrarsi sempre più con la città, trasformandosi in un polo non solo ittico ma anche culturale ed economico. È quanto emerso durante l’incontro promosso dal Comune per discutere del progetto legato al terzo braccio del porto, alla presenza di Confcommercio, Federalberghi e Confesercenti.

«Una grande opportunità per la città ripensare il porto non solo come attività ittica ma come centro culturale ed economico del territorio» ha dichiarato Sandro Assenti, presidente di Confesercenti, sottolineando la necessità di valorizzare la posizione strategica dello scalo sambenedettese.

Secondo Assenti, il porto non può più essere visto esclusivamente come spazio dedicato alla pesca, ma deve aprirsi a nuove funzioni: «Lo stesso terzo braccio potrà avere una vocazione culturale e commerciale, così come potrebbe ospitare la movida visto che in questa zona non avremmo problemi di decibel». Un’area che potrebbe accogliere anche attività di ricerca e formazione, grazie alle collaborazioni con gli atenei marchigiani, ospitando eventi e laboratori per proporre ai turisti un’offerta che vada oltre il tradizionale binomio “sole e mare”.

Il progetto del terzo braccio, di cui si parla da decenni, richiederà una modifica al Piano regolatore del porto e soprattutto il reperimento di nuovi fondi. Attualmente per la seconda vasca di colmata sono disponibili 18 milioni di euro, a fronte dei 33 necessari, mentre per il terzo braccio occorreranno circa 150 milioni di euro, da intercettare anche attraverso il coinvolgimento dei ministeri.

Il summit ha visto la partecipazione del dirigente Giorgio Giantomassi, dell’ingegnere Giuseppe Fiscaletti e del consigliere Umberto Pasquali, e rientra in una serie di incontri con le associazioni di categoria per la definizione di una proposta da presentare all’Autorità di sistema portuale.