SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Tre arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di San Benedetto del Tronto nelle ultime ore in relazione all’omicidio di Amir Bhenkarbush, il 24enne accoltellato a morte all’alba di domenica sul lungomare Nord.
Le persone fermate sono un italiano, un giovane rumeno residente a Giulianova – amico della vittima e coimputato con lui in un processo per tentato omicidio del 2023 a Teramo – e un altro ragazzo di origini africane nato in Italia e residente a Grottammare. Per tutti la Procura di Ascoli Piceno ha formulato l’accusa di rissa aggravata, mentre a vario titolo vengono contestati anche i reati di omicidio, tentato omicidio e lesioni. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per chiarire i ruoli di ciascun indagato e ricostruire con precisione la dinamica della violenta aggressione.
L’episodio di sangue, avvenuto poco prima dell’alba, ha sconvolto la città. La lite, scoppiata tra due gruppi di giovani, è rapidamente degenerata, trasformandosi in uno scontro all’arma bianca. Bhenkarbush è stato colpito all’addome con un coltello e si è accasciato vicino alla sua auto, una Fiat Panda parcheggiata sul lungomare ovest.
I soccorsi sono stati immediati, ma nonostante i tentativi disperati del 118 e di un carabiniere presente sul posto, le ferite riportate si sono rivelate fatali.
Oltre alla vittima, la rissa ha causato cinque feriti, tra cui un giovane di Grottammare, soccorso solo alcune ore dopo l’accaduto e trasportato in elicottero all’ospedale Torrette di Ancona.
L’omicidio ha provocato forti reazioni politiche. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha espresso preoccupazione per l’escalation di violenza e ha chiesto un incontro urgente con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «I drammatici eventi che si sono verificati la scorsa notte a San Benedetto del Tronto ci lasciano particolarmente sconvolti, anche perché arrivano al culmine di una serie di episodi locali che fanno scattare un campanello di allarme a cui non possiamo restare indifferenti».
Anche a livello locale si sono levate voci di preoccupazione. L’opposizione comunale ha accusato l’amministrazione di aver minimizzato il problema sicurezza, mentre la Lega ha criticato duramente il sindaco Antonio Spazzafumo per aver dichiarato che “la città è presidiata”, ritenendo che l’evidenza dei fatti dimostri il contrario.
Le indagini proseguono senza sosta: i carabinieri del nucleo radiomobile di San Benedetto e del nucleo investigativo di Ascoli Piceno stanno lavorando per ricostruire ogni dettaglio della tragedia e recuperare l’arma del delitto, che al momento non è stata ancora ritrovata.
Nella mattinata di lunedì 17 marzo, le autorità forniranno ulteriori aggiornamenti ufficiali su uno degli episodi di violenza più gravi che hanno colpito la Riviera delle Palme negli ultimi anni.