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San Benedetto, ambientalisti sul piede di guerra: “Continuano a costruire case, ma la viabilità è ferma a 50 anni fa”

Legambiente e Fermiamo il Consumo di Suolo: "La città è al collasso. Il flusso di auto è pari a quello del Gra di Roma nelle ore di punta"
Pubblicato il 12 Agosto 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. IIl circolo locale di Legambiente e il Coordinamento Fermiamo il Consumo di Suolo sono sul piede di guerra contro le nuove autorizzazioni edilizie che continuano a sorgere sul lungomare della città. A farsi portavoce di questa protesta è Sisto Bruni, presidente del circolo locale di Legambiente.




“Dopo la trasformazione degli alberghi in residence, dopo l’abbattimento di fabbriche e vecchie case mono o bifamiliari per far posto a numerosi appartamenti, arriva anche il finale del villino Petrocchi,” dichiara Bruni. L’abbattimento di quest’ultimo edificio rappresenta, secondo Legambiente, un ulteriore colpo inferto all’identità storica e culturale della città. “Si trattava di una struttura in stile liberty che, dopo alcuni anni di cause contro cause, è stato reso disponibile per la realizzazione di ben 12 appartamenti,” continua Bruni.

Il presidente di Legambiente denuncia un’emergenza urbanistica: “La città è al collasso. Il nostro sistema viario è rimasto quello degli anni Settanta, ma gli appartamenti sono cresciuti a dismisura con il conseguente aumento di automobili private. Abbiamo forse un unico vantaggio, quello che alla nostra città non serve la zona 30, in quanto per attraversarla sia da sud che da nord non si riescono a superare i 30 km/h, dato il flusso di autovetture private pari al Grande Raccordo Anulare di Roma nelle ore di punta.”

L’appello delle due associazioni al Comune è chiaro e diretto: “Congelare tutti i mega progetti ed eventuali varianti che prevedono nuove edificazioni, le quali comporterebbero solo l’aumento di seconde e terze case estive per i più abbienti, rimanendo per lo più sfitte per il resto dell’anno. Invece, è necessario concentrarsi sui progetti di mobilità sostenibile, dove gli spostamenti a piedi o in bici e con mezzi pubblici potranno sostituire quelli in macchina, e puntare decisamente sul trasporto pubblico capillare.”

Infine, Legambiente e il Coordinamento Fermiamo il Consumo di Suolo ribadiscono la loro visione per il futuro dello sviluppo urbano: “Lo sviluppo della città deve essere composto da quartieri multifunzionali in cui le imprese locali, negozi e artigiani potranno crescere, e dove le relazioni sociali potranno stringersi nuovamente. Solo così si avrà un impatto positivo sull’ambiente e una migliore qualità della vita per i cittadini.”

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