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Sale slot, ordinanza sotto osservazione. Prefettura: “Crinale delicato, esiste la libera iniziativa economica”

Parla il capogabinetto Di Nardo. Piunti: "Non prendiamo in giro i cittadini". A San Benedetto 200 apparecchi
Pubblicato il 26 Febbraio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il crinale è molto delicato”. Il capogabinetto del Prefetto Giuseppe Dinardo commenta l’ordinanza anti-slot firmata nei mesi scorsi dai comuni di San Benedetto, Grottammare e Cupra che però entrerebbe in contrasto con la determina ministeriale che fa riferimento ad un accordo Stato-Regioni.

Il documento dei sindaci fissa il funzionamento degli apparecchi a partire dalle 14 per arrivare all’una di notte, mentre l’altra comunicazione non consentirebbe una chiusura superiore alle sei ore. “Il sindaco ha i poteri, ma la libera iniziativa economica non può essere compressa in limiti troppo angusti”, insiste Dinardo.

Ad oggi la sanzione per chi trasgredisce parte dai 2 mila euro e può toccare un massimo di 12 mila. In caso di reiterazione è prevista anche la chiusura del locale.

In passato l’amministrazione di Anzio firmò un provvedimento simile, con il Tar che le diede torto. “Non è l’unico caso, ce ne sono tanti. Io spero vada bene, ma è la parte finale di un iceberg. Non è con un’ordinanza che si risolvono i problemi”.

Sull’argomento dice la sua anche Pasqualino Piunti, presente assieme a Dinardo alla conferenza stampa sulla ‘Giornata Nazionale per il contrasto del gioco d’azzardo’. Il primo cittadino rivendica il proprio operato, sperando tuttavia in un supporto esterno:  “Il nostro provvedimento è legittimo, per limitare una patologia in espansione le amministrazioni locali devono fare qualcosa. Chiediamo un parere per non ritrovarci a dover lottare contro i mulini a vento. Non è mia intenzione prendere in giro i cittadini”.

A San Benedetto sono presenti 120 esercizi abilitati alle sale slot e si contano circa 200 apparecchi. Per combattere la patologia, la cooperativa Ama Aquilone ha sviluppato un’attività di consulenza, ascolto, cura e riabilitazione in collaborazione con gli ambiti territoriali sociali della provincia. Attualmente sono quattro gli sportelli di consulenza gratuita per i giocatori patologici e i loro familiari (San Benedetto, Ascoli, Comunanza e Spinetoli). Solo nel 2019 sono stati presi in carico 28 pazienti.

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