di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un bando per l’affidamento del Riviera delle Palme. La gestione avrà una durata quinquennale e il Comune erogherà al concessionario un contributo annuo massimo di 30 mila euro, Iva inclusa, in considerazione dell’uso pubblico dell’impianto, della riserva di disponibilità a favore dell’amministrazione, dell’applicazione delle tariffe stabilite dal Municipio e della necessità di perseguire l’equilibrio economico della gestione.
L’argomento è stato trattato mercoledì pomeriggio in commissione, con il direttore dell’ufficio sport Alessandro Amadio che ha snocciolato l’elenco dei ricavi e delle spese derivanti dalla struttura. “Le due voci, pari a 169 mila euro, sono identiche grazie proprio al contributo annuo di 30 mila euro previsto dall’ente”, ha spiegato.
Nel dettaglio, tra le entrate spiccano i 44 mila euro generati dall’utilizzo dello stadio per allenamenti, rifiniture, partite di campionato, gare di Coppa Italia e amichevoli. Gli introiti pubblicitari ammontano invece a 45 mila euro, mentre l’affitto del bar porta ad un incasso di 31 mila euro a partita (1300 a match, moltiplicato per 24 partite potenziali). Sul fronte delle uscite, si segnalano i 47 mila euro necessari per la manutenzione del campo e delle aiuole, i 23 mila euro per Tari e canone unico di pubblicità, i 42 mila euro per il personale, i 19 mila euro per l’energia elettrica e gli 11 mila per il consumo idrico.
“La durata della concessione non è prorogabile – ha proseguito Amadio – verranno invitati a partecipare tutti coloro che ne avranno i requisiti, tra cui avere un’attività inerente all’oggetto della gara. Per gennaio puntiamo di arrivare all’assegnazione”.
Ad oggi, l’impianto è omologato per disputare i campionati riconosciuti dalla Figc per una capienza massima di 13.683 posti. Il Comune potrà utilizzare gratuitamente l’impianto per almeno 10 giorni l’anno per lo svolgimento di eventi o manifestazioni. Rimarrà escluso dall’affidamento l’impianto fotovoltaico realizzato sulle coperture degli spalti.
Chi ne otterrà la gestione, dovrà garantire in via prioritaria l’utilizzo dell’impianto sportivo per le partite di calcio ufficiali e le attività di allenamento della squadra più rappresentativa iscritta ai campionati della Federazione Italiana Giuoco Calcio; dovrà utilizzare – compatibilmente con le condizioni del manto erboso – l’impianto per attività giovanile federale, promozionale e di avviamento; dovrà assicurare una apertura minima della struttura dalle 15 alle 19 dal lunedì al venerdì e il sabato e la domenica per lo svolgimento di campionati.
I costi e le attività per l’organizzazione delle partite di calcio saranno a totale carico della società utilizzatrice. Tali attività andranno coordinate con il concessionario, in quanto unico responsabile del Riviera delle Palme. In occasione di tali attività, “saranno a carico della società di calcio utilizzatrice l’attività di stewarding e sicurezza, assistenza sanitaria; la gestione delle biglietterie con personale incaricato e pagato dalla società di calcio utilizzatrice per le proprie partite; l’attività di emissione abbonamenti e biglietti e il controllo degli accessi”.
La manutenzione ordinaria sarà a completo ed esclusivo carico del concessionario. A questa voce fanno riferimento, tra le altre cose, la cura sistematica e costante del manto erboso, la riparazione degli impianti elettrici, idrici, termici, igienico-sanitari, di videosorveglianza e aerazione, il cambio di lampade, interruttori, punti presa, valvole, apparecchi di illuminazione, telecamere, fatta eccezione per i reattori presenti nelle torri faro dell’impianto di illuminazione del campo.
“Per noi era importante e urgente provvedere in questo senso”, ha dichiarato l’assessore allo sport Cinzia Campanelli. “Il concessionario che gestirà l’impianto potrà suggerirci degli interventi di manutenzione straordinaria e potremo magari procedere ad un affidamento di una durata maggiore”.
Dai banchi della minoranza, Paolo Canducci ha acceso i riflettori sulla fidejussione a garanzia, fissata al 10% del valore del contratto quinquennale, che ammonta ad 845 mila euro. “Reputo sia insufficiente rispetto a quelli che sono gli incassi e le spese che sono stati indicati. La fidejussione dovrebbe essere pari almeno al costo di un anno”.