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Riqualificazione ex Ballarin: cresce la preoccupazione «per il consumo di suolo e l’impatto ambientale»

Il progetto avanza ma con molte criticità. Il comitato Fermiamo il Consumo di Suolo: «Troppo cemento, esigua percentuale di aree verdi».
Pubblicato il 1 Febbraio 2025

Lavori in corso a San Benedetto del Tronto per la riqualificazione dell’ex stadio Ballarin, un’area simbolica della città, ma non mancano le polemiche. A sollevare dubbi e critiche è Maurizio Di Cosmo, responsabile del coordinamento “Fermiamo il Consumo di Suolo”, che denuncia le problematiche legate all’intervento.




«Siamo preoccupati per il forte impatto ambientale derivante dall’uso massiccio di strutture in cemento che si stanno realizzando, per l’assetto viario immutato e, soprattutto, per l’abbandono del progetto originario tarato sulla falsariga di quello presentato dal Comitato di quartiere» afferma Di Cosmo.

Il piano di riqualificazione prevede la trasformazione dell’area in un polo multifunzionale con spazi culturali, ricreativi e commerciali, ma, secondo Di Cosmo, la percentuale di verde prevista è limitata. «La reale percentuale di aree verdi sembra esigua rispetto alla superficie totale, sollevando dubbi sull’effettiva attenzione all’ambiente».

Il tema del consumo di suolo è uno dei nodi centrali della critica: «L’ampio utilizzo di cemento e materiali tradizionali solleva interrogativi sulla sostenibilità ambientale. Noi esprimiamo preoccupazione per il consumo di suolo, la riduzione delle aree verdi e l’incremento delle emissioni di CO2 che ne deriva».

Un’altra questione sollevata è l’eccessivo utilizzo di materiali impermeabili. «L’eccesso di asfalto e cemento storicamente affermatosi a San Benedetto, tra l’altro in maniera sregolata e caotica, rischia di riaffermarsi nei lavori in corso per la sistemazione dell’area».

Il problema, secondo il responsabile del coordinamento, si estende anche alle nuove strutture in costruzione: «Ogni cittadino può facilmente verificare, recandosi in loco, che il “tappo” costituito dagli spalti delle curve nord e sud sta per essere “semplicemente” sostituito da nuove strutture cementizie e non risolto come da molti auspicato».

Un’altra perplessità riguarda la viabilità, che resterà invariata, e la mancata integrazione del progetto con l’area del Porto. «L’opera, così come si sta realizzando, non tiene neanche conto della necessità di predisporla in rapporto/relazione/integrazione futura con l’area Porto che attende da molti anni una propria riqualificazione».

L’ex Ballarin, nelle intenzioni iniziali, doveva rappresentare un’opportunità per valorizzare il territorio con un parco verde e strutture leggere. Tuttavia, secondo Di Cosmo, la realtà dei fatti è ben diversa: «L’Amministrazione comunale, purtroppo, sembra stia rinunciando a tutto ciò, vittima anch’essa della smania del cemento e dell’asfalto che continuano a far arretrare la vivibilità della nostra città».