di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sarà l’ultimo punto in programma nel consiglio comunale di giovedì prossimo, ma rischia di essere anche il più bollente e dibattuto. La richiesta di revoca della cittadinanza a Benito Mussolini, promossa dal centrosinistra, potrebbe infatti trovare la strada in salita.
“Se c’è un regolamento, ci atterremo al regolamento”, afferma Umberto Pasquali. “La cittadinanza, a mio avviso, si revoca se una persona è in vita. Ma se una persona è morta, come faccio a ritirarla?”.
Bisognerà capire se il pensiero dell’esponente del gruppo misto sarà condiviso dal resto della maggioranza. “Lo so che altrove si è provveduto alla cancellazione, ognuno può fare ciò che crede. Però se uno è morto, cosa ritiro? E’ un atto simbolico, me ne rendo conto. Ma io preferisco parlare della realtà. Ritiriamo fuori questa storia per fare cosa? Se sei morto non serve a niente”.
Sul fronte del centrodestra, è quasi scontato che Canducci e Bottiglieri non otterranno il supporto del centrodestra. La missione, promossa anche dall’Anpi, potrebbe pertanto arenarsi.
“Con questo non si vuole certo cancellare una pagina oscura della storia della nostra città, che, come moltissime altre, su pressione del governo fascista attribuì la cittadinanza onoraria per fini propagandistici a Mussolini – hanno precisato i due – ma si spera possa rappresentare un’occasione per il consiglio comunale per riconoscere la forza e il coraggio dei sambenedettesi che dopo vent’anni di fascismo hanno lottato e combattuto per la libertà e l’affermazione dei valori democratici, oggi fondamento della nostra Costituzione”.