SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Luigi Rapullino ha presentato il progetto “San Park”. Prima di illustrare i dettagli del progetto ha fatto il punto della situazione ad un anno di distanza dall’aggiudicazione dell’Area Brancadoro avvenuta nel gennaio del 2023.
“Volevamo avviare l’operazione per la fine dell’anno – ha detto – ma l’anno è passato e noni ci troviamo in un loop tra maggioranza e opposizione. Ed è una cosa che non mi sta piacendo affatto perché abbiamo investito e se non avessimo delle aziende importanti alle spalle ora ci troveremmo in difficoltà”.
Rapullino ha mostrato due video promozionali del proprio progetto e poi ha ripreso la parola: “In trent’anni di amministrazioni comunali che si sono avvicendate alla guida della città nessuno ha cambiato una destinazione d’uso. Oggi sento addirittura qualcuno dire che lì non ci si deve fare nulla. Ma allora mi chiedo perché non sia stato scritto. Non mi sarei presentato il 18 gennaio. Me ne sarei rimasto a casa”.
Il progetto
Rapullino è quindi entrato nel dettaglio del progetto. All’interno ci sono diversi campi sportivi e un’area con due tribune. “Le uniche strutture sono uno spogliatoio e un locale al servizio di chi pratica sport. Le due tribune che si vedono nel disegno sono rimovibili e verranno posizionate solo nel momento in cui si fanno degli eventi”. I parcheggi saranno circa 1500 mentre gli alberi che saranno piantati “saranno oltre mille”. E’ inoltre prevista la realizzazione di un’arena da 5miila posti.
“Abbiamo investito due milioni per l’acquisto del terreno e programmiamo investimenti, nell’arco di una decina d’anni, per circa venti milioni. Stiamo parlando di un’area di duecentomila metri quadrati dove non si finisce mai di investire”. Rapullino afferma di aver stimato un indotto, per San Benedetto, un indotto di oltre 5 milioni di euro annui e un aumento di almeno il 20 per cento e fino a 500 posti di lavoro. “Quando ci sono determinati eventi è tutto l’indotto che si muove e abbiamo stimato di poter arrivare a questi numeri”. Il fatturato previsto annuo è di 15 milioni di euro.
Fotovoltaico
L’imprenditore spiega che non ci saranno tettoie sui parcheggi ma che il fotovoltaico sarà posizionato su delle strutture di copertura dei campi di paddle e di pickleball.
Ma quello che Rapullino vuole sottolineare sono alcuni numeri. “Qui c’è il 95 per cento di verde attrezzato e un consumo di suolo di solo il 5 per cento. E non eravamo obbligati a garantire certi numeri perché il regolamento prevedeva percentuali di verde notevolmente inferiori a quelle che il nostro progetto prevede”. Ad entrare nel merito delle scelte legate al verde è stato l’architetto paesaggista Enrico Di Felice.
Lo Sport
Ad intervenire è stato anche l’ex arbitro Emidio Morganti relativamente l’aspetto sportivo. “Questa è un’idea progettuale per quanto riguarda lo sport – ha spiegato -. La vocazione dei campi naturalmente cambierà in base a chi ci affiancherà in questo discorso”.
“Significa che l’area dedicata allo sport potrà essere utilizzata per svariate discipline perché è tutto in divenire. Noi saremo attenti a chiunque vorrà partecipare al nostro progetto”.
Il consiglio comunale
Durante la presentazione c’è stato il collegamento con uno studio legale che ha seguito l’aspetto urbanistico. “Il progetto presentato da Sideralba è conforme con il Piano Regolatore. Abbiamo comunque ritenuto opportuno di passare attraverso l’organo politico vale a dire la Giunta”.
L’avvocato rispedisce al mittente le accusa di voler “scavalcare” il consiglio comunale. “Non è così – ha spiegato – perché la competenza di questo progetto e di questa situazione è della giunta. Se il consiglio lo votasse sarebbe un atto illegittimo per questioni di competenza”.
Sono stati citati precedenti come quelli di Corridonia e dello stesso comune di Ascoli Piceno nel 2022. “Precedenti validati e ritenuti ammissibili dalla Provincia. Che anche in questo caso dovrà vagliare la procedura per questo progetto”.
L’appello
Il Ceo di Sideralba lancia quindi un appello alle forze politiche. “Contattateci e chiedete a noi spiegazioni. Almeno per il capire il progetto e verificare se il progetto piace o non piace. Perché se non piace noi siamo disposti anche a riconsegnare tutto in Tribunale”.
Rapullino rilancia: “Non ci diamo un tempo limite, il nostro tempo limite è la pazienza – spiega Rapullino -. Se continua questa fase di stallo a quel punto lasciamo perdere, ma poi qualcuno ci deve restituire i soldi”.
L’imprenditore ha affermato di essersi relazionato con il Comune e con il sindaco, durante la fase progettuale. “Abbiamo parlato, gli abbiamo esposto le nostre idee e ci ha anche dato dei consiglio su quello che si poteva e non si poteva fare. Poi il 6 dicembre abbiamo fatto richieste nero su bianco al comune chiedendo di poter svolgere questa procedura e chiedendo un parere legale ma da quel momento non abbiamo più avuto nessuna notizia”.