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Quando i pirati rapirono i pescatori sambenedettesi. Tra chi tornò in Patria e chi mise su famiglia in Africa

La storia delle incursioni barbaresche
Pubblicato il 8 Marzo 2020

Numerosissime testimonianze sono giunte sino ai nostri giorni circa le temutissime incursioni barbaresche e corsare. In ogni comunità rivierasca, e non solo, la cronaca di scampati pericoli, di scorribande e di assalti veri e propri, attesta un accadimento frequente e doloroso che inevitabilmente caratterizza, assieme a naufragi e fortunali, le cosiddette minacce del mare. 

Come spiega il responsabile dell’archivio storico comunale Giuseppe Merlini, nel caso di San Benedetto, un primo memoriale certo è quanto resta nella trascrizione dell’adunanza consiliare del 24 giugno del 1698: (…) per la causa che giornalmente questo Popolo sta suggetto ad essere invaso da Turchi, quali spesso si fanno vedere in questa spiaggia (…) ed ancora rivolgendosi al papa (…) pregare S. S. voglia degnarsi con la sua santa mano adiutatrice a porgere qualche opportuno rimedio alle miserie di questo povero Popolo suggetto d’hora in hora d’esser fatto schiavo per vedersi continuamente fuste in questa spiaggia di Turchi (…).

“Per dovere di cronaca – spiega il dottor Merlini – è doveroso e opportuno riferire – per evitare ulteriori credenze fantasiose – che in realtà a San Benedetto del Tronto i Turchi non sbarcarono mai per la mancanza di un approdo certo e di un fondale favorevole. Certo è, comunque, che uno degli episodi più consistenti di catture di persone, avvenne l’8 giugno 1803, ad opera di barche barbaresche che operavano sul litorale del medio Adriatico che al largo assalirono le paranze. Vittime furono soprattutto i pescatori di San Benedetto, di Torre di Palme e del Porto di Fermo, come allora era chiamato Porto San Giorgio”. 

Le barche nemiche, fuste o Saiche de’ Pirati Tunisini, come menzionate nella documentazione coeva, operavano in Adriatico in modo pressoché indisturbato, seminando terrore e desolazione, assaltando gli equipaggi di disperati marinai e pescatori. I predati venivano caricati sulle saiche e portati ad Algeri, Tunisi o Costantinopoli. 

Merlini ha recuperato questa antica testimonianza ottocentesca: Bisognava, dunque, partire col battello per raggiungere al largo le paranze e prendervi le pescate. Si leva l’ancora e si prende il largo… Navigavamo già da qualche ora quando all’orizzonte si scorge una vela… Prima ancora di poter distinguere di che barca trattasi, questa era venuta tanto vicino da non poterla ormai più evitare con la fuga, per il vento poco propizio. La barca si avvicina e ci viene intimato il fermo. Erano pirati. Ci fanno calare la vela e gettar l’ancora. Vollero poi sapere dove erano le barche più grandi; poi lasciano due pirati a nostra sorveglianza, bene armati. Di questi uno se ne colloca a poppa e l’altro a prua, in piedi e ben guardinghi, mentre la barca assalitrice si allontanava verso il luogo indicato, e noi fermi ad attenderli. Passato il primo sgomento, la barca dei pirati già lontana, mi rivolgo al mio compagno e sicuro che i pirati non capissero il nostro dialetto, mi metto d’accordo sul come salvarci da quella terribile disavventura che poteva costarci tante sofferenze e forse la vita… Avuto il cenno di risoluta conferma, facciamo capire che era ora di mangiare e di accendere “lu fecò”. Fingiamo quindi di raccogliere la legna, curvi presso le opposte parti del battello, simultaneamente in un baleno, con la forza della disperazione e con repentino atto, i due pirati sono presi per le parti inferiori delle gambe e gettati in mare. Alle grida disperate ed alle parole incomprensibili (forse minacciose, forse supplichevoli) non rispondiamo tutti affaticati e frettolosi a levar l’ancora e preparar la vela. In questo indugio i pirati si aggrappano al bordo del battello… io prendo l’accetta, l’altro la pala girata per coltello: due colpi sulle mani ed i pirati vanno al loro degno destino… Uno degli autori del prodigioso atto doveva essere stato un Mosca.

Un altro assalto si ebbe il 30 maggio del 1815 quando fuste barbaresche presero, svaligiarono e deportarono altri marinai di varie paranze di San Benedetto (in numero di 38), Recanati e Senigallia. 

“Al fine di riscattare quegli sventurati – spiega il responsabile dell’archivio storico – si susseguirono, nel corso degli anni e dei cambi di governo, numerose trattative dirette e mediazioni, ma fu solo per intercessione del Governo inglese che, nel 1816, la maggior parte di loro (i più sfortunati dopo ben 14 anni di prigionia!), poté far ritorno a casa: questi sbarcarono a Civitavecchia, presero poi la via di casa passando per Foligno e poterono tornare alle rispettive famiglie nell’autunno del 1816. Molti di loro dovettero però, al loro ritorno, fare i conti con il tifo petecchiale dovuto ad una grande carestia che nel 1817 prepotentemente la faceva da padrone sull’intera penisola”.

Quelli rimasti a Tunisi ebbero percorsi diversi ma, comunque, di fatto, tutti furono accreditati, ed alcuni, proprio in terra d’Africa misero su famiglia, come un Lagalla ed uno Spazzafumo.

 

MARINAI PREDATI E FATTI SCHIAVI NEL GIUGNO DEL 1803
Cognome e Nome Patria Data di nascita Luogo di deportazione
Angelini Baldassare San Benedetto 3 ottobre 1757 Tunisi
Biondi Giuseppe San Benedetto 25 gennaio 1773 Tunisi
Biondi Sebastiano San Benedetto 21 gennaio 1780 Tunisi
Chiodi Domenico detto Pilli Porto di Fermo Tunisi
Contessi Bernardino di Giuseppe San Benedetto 12 giugno 1781 Algeri
Contessi Giuseppe di Pasquale San Benedetto 18 marzo 1773 Tunisi
Consorti Biagio San Benedetto 11 ottobre 1769 Tunisi
Consorti Nicola San Benedetto 11 ottobre 1754 Tunisi
Collini Marco San Benedetto 25 ottobre 1756 Tunisi
Contessi Filippo fu Domenico San Benedetto 28 gennaio 1785 Tunisi
Consorti Benedetto di Pasquale San Benedetto 11 agosto 1789 Tunisi
Collini Nicola detto Salladì San Benedetto 18 ottobre 1783 Tunisi
Collini Giuseppe di Marco San Benedetto 21 maggio 1784 Algeri
Contessi Pasquale San Benedetto 1 agosto 1742 Tunisi
Contessi Giuseppe San Benedetto 23 agosto 1748 Algeri
Collini Benedetto San Benedetto 18 luglio 1761 Tunisi
Ciaffò Filippo San Benedetto 23 agosto 1775 Tunisi
Consorti Antonio San Benedetto 17 luglio 1791 Tunisi
Collini Andrea di Marco San Benedetto 17 ottobre 1789 Tunisi
Di Carlo Nicola San Benedetto 15 gennaio 1792 Algeri
Ferranti Benedetto San Benedetto 3 marzo 1792 Tunisi
Fringhi Gaetano San Benedetto 2 settembre 1782 Algeri
Fanesi Nicola San Benedetto 22 settembre 1783 Algeri
Fringhi Altebrando Torre di Palme Tunisi
Ferranti Nicola di Pietro San Benedetto 13 gennaio 1793 Tunisi
    Ferranti DomenicoAntonio detto Rosso     Giulianova Tunisi
Guidotti Nicola di Ruggero San Benedetto 3 novembre 1782 Costantinopoli
Guidotti Pasquale di Antonio San Benedetto 24 ottobre 1776 Tunisi
Guidotti Lorenzo San Benedetto 2 ottobre 1781 Costantinopoli
Guidotti Emidio fu Luigi San Benedetto 4 ottobre 1776 Tunisi
Guidotti Ruggero San Benedetto 25 gennaio 1753 Tunisi
Guidotti Andrea di Simone San Benedetto 30 novembre 1788 Costantinopoli
    Graniero Domenico detto Musciulì   San Benedetto Tunisi
Lagalla Emidio San Benedetto 6 agosto 1737 Tunisi
Liberati Vincenzo San Benedetto 23 novembre 1772 Tunisi
Lagalla Domenico San Benedetto 17 dicembre 1786 Tunisi
Liberati Pietro Amico San Benedetto 8 novembre 1783 Tunisi
Lagalla Pasquale di Francesco San Benedetto 4 luglio 1786 Tunisi
Lagalla Luigi di Filippo San Benedetto 6 novembre 1779 Tunisi
Lacchè Ciriaco San Benedetto 2 dicembre 1788 Tunisi
Lagalla Francesco San Benedetto 23 agosto 1748 Tunisi
Liberati Emidio San Benedetto 7 gennaio 1753 Tunisi
Liberati Francesco San Benedetto 29 gennaio 1782 Tunisi
Merlini Ferdinando San Benedetto 10 novembre 1768 Tunisi
Merlini Basso San Benedetto 22 febbraio 1767 Tunisi
Mosca Pasquale San Benedetto 31 luglio 1777 Tunisi
Moretti Luigi San Benedetto 28 agosto 1769 Tunisi
Merlini Giuseppe San Benedetto 27 ottobre 1768 Tunisi
Moretti Antonio di Felice Adamo San Benedetto 8 aprile 1788 Tunisi
Moretti Giovanni Battista San Benedetto 22 giugno 1772 Tunisi
Mangiola Pacifico San Benedetto 22 giugno 1772 Tunisi
Merlini Pasquale San Benedetto 4 marzo 1779 Tunisi
Mazza Giovanni San Benedetto 29 agosto 1784 Tunisi
Marcheggiani Costantino San Benedetto 1 gennaio 1788 Tunisi
Neroni Francesco San Benedetto 12 gennaio 1764 Tunisi
Offidani Croce Antonio San Benedetto 23 marzo 1763 Tunisi
Palestini Paolo San Benedetto 1 luglio 1759 Tunisi
Palestini Pietro fu Saverio San Benedetto 29 giugno 1770 Tunisi
Paci Filippo San Benedetto 12 dicembre 1774 Tunisi
Palestini Filippo San Benedetto 14 luglio 1773 Tunisi
Pignati Saverio San Benedetto 13 dicembre 1760 Algeri
Palestini Nicola San Benedetto 6 gennaio 1784 Algeri
Pilota Emidio fu Domenico San Benedetto 30 novembre 1781 Tunisi
Pignati Nicola San Benedetto 26 febbraio 1787 Tunisi
Palestini Pietro fu Antonio San Benedetto 21 marzo 1760 Tunisi
Palestini Benedetto di Paolo San Benedetto 7 marzo 1786 Tunisi
Paolini Nicola San Benedetto 13 febbraio 1778 Tunisi
Piergallini Giovanni Battista San Benedetto Tunisi
Piergallini Luigi San Benedetto Tunisi
Pilota Giuseppe fu Domenico San Benedetto 8 ottobre 1785 Tunisi
Rosetti Nicola San Benedetto 22 luglio 1787 Tunisi
Rapaccini Domenico Porto Recanati Tunisi
Rapaccini Pasquale San Benedetto 18 maggio 1789 Tunisi
Renzetti Giuseppe Antonio Ortona 8 giugno 1781 Tunisi
Sciarra Antonio San Benedetto 23 gennaio 1778 Tunisi
Spazzafumo Giovanni San Benedetto 21 giugno 1787 Tunisi
Scartozzi Serafino San Benedetto Tunisi
Spina Domenico San Benedetto 3 gennaio 1784 Tunisi
Spazzafumo Luigi di Tommaso San Benedetto 24 marzo 1782 Tunisi
Spina Silvestro San Benedetto 31 dicembre 1780 Tunisi
Spazzafumo Giorgio San Benedetto 18 giugno 1746 Tunisi
Sebastiani Sante San Benedetto 1 novembre 1759 Algeri 
Trevisani Filippo Antonio San Benedetto 17 gennaio 1758 Tunisi
Troiani Domenico San Benedetto 17 ottobre 1790 Tunisi
Torquati Domenico San Benedetto 17 agosto 1788 Tunisi
Tribò Michele San Benedetto 1 ottobre 1773 Algeri
Troiani Filippo San Benedetto 12 agosto 1753 Tunisi
Torquati Carlo Antonio Marano 10 agosto 1773 Tunisi
Tenente Francesco Giulianova 30 aprile 1762 Tunisi
Palestini Pietro di Paolo San Benedetto Tunisi 

 

 

MARINAI PREDATI E FATTI SCHIAVI IL 29 MAGGIO 1815
Cognome e Nome Età Stato Civile
Renzetti Leonardo 28 Ammogliato
Benigni Vincenzo 20 Celibe
Biondi Benedetto 22 Ammogliato
Massetti Domenico 44 Ammogliato
Paolini Domenico 50 Ammogliato
fiora
garofano
jako
coal
new edil
euro 3 250

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