di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Entro la fine del mandato penso che riusciremo a dare il via ai lavori per la realizzazione del sottopasso per il percorso ciclopedonale che attraverserà l’Albula”. Ad affermarlo è il vicesindaco Tonino Capriotti, intervenuto giovedì sera all’assemblea del quartiere Albula Centro.
Per l’opera, che dovrebbe collegare via Piemonte al lungomare, occorrono 2 milioni e, ad oggi, l’amministrazione ne ha accantonati 1,2. Il percorso permetterebbe così di tagliare trasversalmente la città, collegando la zona di via Manara e del Ponterotto al percorso del lungomare, che conduce a nord a Grottammare e a sud fino alla Sentina. L’intenzione, pertanto, sarebbe quella di generare un tracciato adiacente alla Palazzina Azzurra, che dopo essere passato sotto ai binari si riaffaccerebbe su viale Trieste.
L’esponente della giunta ha ricordato che la somma messa finora da parte è figlia di uno stanziamento di 500 mila euro, a cui se ne sono aggiunti altri 750 mila, derivanti dall’accoglimento del Ministero dell’Economia dell’istanza di ricalcolo del fondo di solidarietà.
Sempre Capriotti ha invece dovuto ammettere lo stallo in atto sul fronte del licenziamento del nuovo regolamento sull’occupazione del suolo pubblico: “C’è la bozza a cui stava lavorando l’ex assessore Gabrielli, ma tutto al momento è fermo. Non sono stati compiuti passi avanti. Ad ogni modo, è tutto sotto controllo, quest’estate i vigili hanno svolto i controlli e hanno monitorato la situazione”.
Si è infine fatto il punto sulla viabilità in via Montello, con la sperimentazione del nuovo schema di parcheggi che terminerà a fine settembre. La maggioranza dei residenti si è detta favorevole alla rinuncia di 10-15 posti auto pur di arrivare all’allargamento della carreggiata, oltre all’istituzione di dossi per far sì che le vetture che circolano rispettino il limite di 30 chilometri orari.
Il sacrificio dovrebbe essere tuttavia accompagnato dalla promessa del Comune di costruire un silos in via Romagna, “con una grossa percentuale di posti che venga destinata ai residenti della zona”. Il riferimento, ovviamente, è all’area dove attualmente è collocata la struttura nota come ‘la mutua’, che rientra nel discorso della permuta finalizzato alla permuta tra l’immobile dell’Ast e l’area comunale di via Sgattoni, dove è prevista la realizzazione della Casa di Comunità e di un Ospedale di Comunità.