di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Si applichino le linee guida del 2020 in fatto di somministrazione della pillola RU486 per l’aborto farmacologico”. E’ la richiesta uscita dall’ultima commissione sanità, che si è svolta mercoledì scorso.
Un appuntamento promosso dal presidente Umberto Pasquali su pressione di Aurora Bottiglieri e del comitato regionale RU486 che, di recente, aveva platealmente invocato un intervento da parte del Comune.
L’appello, pertanto, è quello di spostare la somministrazione del farmaco – che attualmente si dà solo in Ascoli – dalle sette alle nove settimane. “Siamo rimasti alle direttive del 2016 – spiega la Bottiglieri – avere due settimane in più è molto importanti. Inoltre, le linee guida sono molto importanti perché riguardano pure altre situazioni come l’aborto spontaneo, l’aborto incompleto e la morte fetale”.
Si è quindi deciso di stilare un documento e di riportarlo in commissione, per poi produrre una mozione da presentare e approvare in consiglio comunale a dicembre. “L’Ast sta rivedendo le procedure, questo sollecito è utile per rivederle guardando agli aggiornamenti del 2020”.