SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ci sarà tanto lavoro e altrettanto saper fare artigiano, targato Cna Picena, nel percorso di recupero materiale e della memoria di un tempo ormai lontano per la marineria sambenedettese. Al via i lavori per il restauro della prua del “Genevieve”. Sarà la “Società Meccanica Navale Snc” ad operare in quanto aggiudicataria del bando indetto dal Comune di San Benedetto del Tronto. “Ma sarà anche un importante lavoro di squadra – come spiega Pasquale Liberati, titolare della ditta che si è aggiudicata il restauro – in quanto saranno coinvolte altre professionalità con le loro competenze. Per la mia ditta è una questione importante di lavoro ma importantissima anche per il fatto che andiamo a mettere mano e rivitalizzare un qualcosa che fa parte della storia di tutti i sambenedettesi”.
Questo è in sintesi il “Progetto Genevieve”. L’ultima nave armata da imprenditori di San Benedetto che ha solcato gli oceani per la pesca. “Siamo orgogliosi di far parte del progetto – aggiunge Giulio Piergallini – portavoce di Cna Nautica – per la proficua sinergia che si è innescata fra la Cna, le sue imprese e il Comune di San Benedetto”. “Genevieve”, affidata alle sapienti mani degli artigiani della Cna, sarà ristrutturata – come spiega ancora Pasquale Liberati – in tutte le sue parti: dalla pittura alle parti in lamiera, dalla coperta alle ordinate, dalle parti esterne a quelle interne.
Artigiani e professionalità Cna che lavoreranno all’opera di ristrutturazione della prua, che sarà consegnata entro aprile 2019. Da quel momento potrà essere posizionata e diventare una sorta di attrazione e testimonianza della marineria cittadina. “Il coinvolgimento delle aziende locali e la loro valorizzazione – conclude Irene Cicchiello, responsabile per la Cna Picena del settore della Nautica – è l’obiettivo principale che abbiamo perseguito come Cna. Quindi c’è soddisfazione per il lavoro che è rimasto nelle competenze delle imprese cittadine, sia per il restauro che per il resto dei lavori necessari, in un momento ancora non facile. Tutto ciò fa ben sperare per il futuro delle attività legate all’economia del mare”.