SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sarà presentato venerdì 23 maggio alle ore 17.30, all’interno del Museo del Mare di San Benedetto del Tronto, il nuovo progetto artistico di Paolo Consorti, artista sambenedettese di riconosciuta fama nazionale. L’iniziativa è dedicata a San Benedetto Martire, patrono della città, e si intitola “Buono, Bello e… Benedetto”, un titolo che richiama l’essenza del sacrificio e dell’ideale incarnato dal giovane martire.
L’evento, promosso dal Circolo cittadino, si aprirà con una Lectio dell’artista, che negli ultimi anni ha spaziato dalla pittura al cinema d’arte, passando per il mondo digitale e la performance. Accanto a lui sarà presente la storica dell’arte Gloria Gradassi, che accompagnerà il pubblico in un approfondimento critico della proposta.
Durante l’incontro, Paolo Consorti illustrerà una nuova idea scultorea ispirata al santo, un quarto di secolo dopo il suo noto “Principe” di Viale Secondo Moretti. L’opera, che ha già ricevuto il plauso del sindaco Antonio Spazzafumo e dell’amministrazione comunale, punta a divenire un nuovo simbolo identitario per San Benedetto del Tronto.
Nel raccontare la genesi del progetto, l’artista ha sottolineato l’urgenza di riscoprire e rafforzare l’identità della propria città attraverso la figura del santo:
«Mi piacerebbe trasmettere un’identità più forte al mio luogo d’origine, ripartendo dal suo santo patrono. Creare un simbolo di una città deve essere un atto d’amore unico, esclusivo, inadattabile in qualsiasi altra parte del mondo».
Consorti ha poi approfondito la sua visione sulla figura del martire: «Il nostro santo, rinomato per il suo martirio e la sua bellezza, possiede questa unicità, ma di lui si conserva soltanto un flebile ricordo. Al di là della leggenda, il concetto più importante e profondamente contemporaneo rimane il “morire per un’idea”, che significa, “morire per i propri amici” che significa ancora “salvare chiunque dalla morte”, specialmente se quel ‘chiunque’ è un innocente disperso in mare».
Il progetto, che si avvia alla realizzazione, mira a consolidarsi come segno permanente del paesaggio artistico cittadino, al pari dei monumenti realizzati da Lupo e Annibali.