SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Nell’ottantesimo anniversario di quella che è passata alla storia come “l’operazione Nebbia”, l’impresa del comandante di lungo corso Giovanni Nebbia che salvò la flotta peschereccia sambenedettese dal sequestro nazista nella notte tra il 4 e il 5 ottobre di ottant’anni fa. A ricordarlo, in occasione dell’anniversario, è il sindaco Antonio Spazzafumo: “Nebbia fu protagonista di tante azioni volte a contrastare la presenza nazifascista nel nostro territorio. Fondatore con il prof. Filippo Guidi della regia scuola professionale di tipo marinaro a San Benedetto e di una squadra di calcio, ufficiale di complemento della Marina Militare durante la seconda guerra mondiale, Giovanni Nebbia prese parte attiva all’organizzazione di bande di patrioti costituitesi nel Piceno”.
La sua figura è indissolubilmente legata all’operazione che porta il suo nome e che consentì di sottrarre al sequestro dei tedeschi la flotta dei pescherecci sambenedettesi che, proprio nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, presero il largo dirigendosi verso i porti dell’Italia liberata di Manfredonia e Termoli. “Un’operazione – afferma il sindaco – in cui svolse il ruolo importante l’ufficiale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora al comando della tenenza di San Benedetto, che scrisse bellissime parole di riconoscenza per l’opera di Nebbia. Ma Nebbia fu protagonista anche delle “rescue missions”, ovvero le missioni di salvataggio dei prigionieri di guerra internati a Servigliano e Monte Urano disposte dal quartier generale alleato di stanza a Termoli. In questa impresa, egli fu affiancato da un altro grande sambenedettese protagonista della Resistenza, Elio Tremaroli. Per la sua attività, Nebbia fu ufficialmente ringraziato da Comandante supremo delle Forze alleate del Mediterraneo generale Alexander, mentre la Repubblica Italiana lo insignì della Croce al merito di Guerra e, dopo la promozione a comandante, della Medaglia d’oro di lunga navigazione”.