Una raccolta fondi, diffusa in rete per sostenere le spese legali di uno degli arrestati coinvolti nell’omicidio di Amir Benkharbouch, ha spinto l’avvocato Maurizio Cacaci, legale nominato per la difesa del giovane, a prendere posizione in maniera netta e pubblica.
«Io sottoscritto Avvocato Maurizio Cacaci, in qualità di difensore nominato in relazione all’evento delittuoso accaduto in città domenica mattina, ritengo doveroso prendere pubblicamente le distanze da un’iniziativa di raccolta fondi promossa per il presunto sostegno alle spese legali del mio assistito», afferma il legale.
Cacaci chiarisce di non essere mai stato informato preventivamente dell’iniziativa: «Dichiaro di non essere stato in alcun modo informato preventivamente di tale iniziativa, della quale ho appreso l’esistenza unicamente da terze persone e tramite la diffusione sui social media».
E aggiunge con fermezza che si tratta di un’azione non autorizzata né condivisa: «Preciso inoltre che tale raccolta fondi non è stata autorizzata, né condivisa, né tantomeno indotta e avallata dal sottoscritto».
Il professionista sottolinea il valore etico della sua posizione: «Ritengo necessario dissociarmi fermamente da questo tipo di attività, ribadendo l’importanza del decoro, dell’indipendenza e dell’onore che devono sempre caratterizzare l’esercizio della professione forense».
Per evitare fraintendimenti o possibili strumentalizzazioni, Cacaci conclude con un invito chiaro: «Nel rispetto dei valori fondamentali della deontologia professionale e per evitare fraintendimenti o eventuali speculazioni, invito a voler interrompere immediatamente qualunque iniziativa che possa generare confusione o ombre sull’operato legale e professionale del sottoscritto».