giovedì 17 Luglio 2025
Ultimo aggiornamento 01:52
giovedì 17 Luglio 2025
Ultimo aggiornamento 01:52
Cerca

Omicidio di San Benedetto, il grottammarese esce dall’ospedale e entra in carcere

Era stato operato d’urgenza per le ferite riportate nella rissa in cui è morto Amir Bhenkarbush
Pubblicato il 27 Marzo 2025




SAN BENEDETTO DEL TRONTO. È stato trasferito in carcere il giovane D.S., 29 anni, originario di Grottammare, rimasto ferito durante la violenta rissa culminata con la morte del 24enne Amir Bhenkarbush. Dopo un intervento chirurgico per l’asportazione della milza eseguito all’ospedale Torrette di Ancona, le sue condizioni sono migliorate, consentendo il suo trasferimento in una struttura detentiva. L’uomo, difeso dall’avvocato Maurizio Cacaci, è indagato per rissa aggravata.

Intanto l’altro ragazzo di Grottammare, resta l’unico dei cinque coinvolti ancora ricoverato, all’ospedale Madonna del Soccorso. I medici hanno rimosso un frammento metallico incastrato dietro il suo orecchio, che si sospetta possa provenire dalla mannaia utilizzata durante lo scontro. Il piccolo reperto è stato sequestrato dai carabinieri di San Benedetto su disposizione della Procura di Ascoli Piceno.

A dieci giorni dall’omicidio avvenuto all’alba del 16 marzo, proseguono senza sosta le ricerche dell’arma del delitto, una lama che, secondo gli investigatori, sarebbe stata lanciata nell’aiuola spartitraffico del lungomare nord di San Benedetto. Ieri sul posto è intervenuto anche il nucleo artificieri dei carabinieri, che ha ispezionato tombini e cespugli, ma senza esito.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Amir Bhenkarbush sarebbe stato colpito per errore dal suo amico, il  ventenne F.D.S., l’unico tra gli arrestati a dover rispondere dell’accusa di omicidio. Il giovane avrebbe raccontato di aver lanciato il coltello, subito dopo il colpo fatale, tra le piante situate tra lo chalet Kontiki e l’hotel Arlecchino, nei pressi del luogo in cui era parcheggiata la Panda dei ragazzi di Giulianova.