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Nuovi arredi per la rivoluzione di piazza Ancona. Il sindaco: “In studio il progetto”

Un piano di restyling presentato dall'architetto Daniele Paolini
Pubblicato il 6 Febbraio 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un piccolo salotto con panchine, fontanella, piante e un isola ecologica nel cuore pulsante della città, piazza Ancona. Una zona che attualmente vive in una situazione di abbandono con barriere architettoniche, parcheggi selvaggi, scarsa illuminazione e deposito di immondizia a cielo aperto. E’ questo l’obiettivo del progetto di riqualificazione di un’area del centro sambenedettese, che vive in una situazione di semi degrado e abbandono, come lamentano diversi residenti e commercianti, che l’architetto Daniele Paolini ha presentato al sindaco Pasqualino Piunti.

Si tratta di un’area caratterizzata da scarsa luminosità, e dunque anche poco sicura durante le ore serali, con parcheggi poco funzionali e difficilmente accessibili e a volte addirittura pericolosi e proprio per questo spesso fonte di litigi tra gli automobilisti, ed una fontanella storica utilizzata come deposito di rifiuti a cielo aperto. Proprio per dire basta a questo angolo di degrado, nel centro di San Benedetto, è partita una raccolta di firme presso il bar Sambit antistante la piazza, firme che sono state consegnate al sindaco Pasqualino Piunti.

<>. Il progetto di riqualificazione in particolare si articola in tre punti ovvero: miglioramento ambientale, ecologico ed estetico.

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Una petizione dunque per dire basta a questa situazione di crescente degrado, che caratterizza questa zona centrale della città una volta destinata a spazio di aggregazione e delle attività legate alla pesca in cui fino agli anni 60 operavano le “retare” e vi si svolgeva un mercatino rionale infra-settimanale dei prodotti agricoli e dell’ avicoltura. Eliminare dunque i nove posti auto che occupano piazza Ancona, dove l’utilizzo maggiore è quello di un parcheggio “pendolare” dedicato alle molte attività commerciali presenti nella zona ed ancor peggio a luogo di raccolta dei rifiuti solidi pubblici urbani ma arredarla con delle panchine letterarie, ovvero a forma di libro aperto.

<>. I soli nove parcheggi eventualmente perduti a seguito dell’intervento proposto potrebbero essere facilmente ridistribuiti in altre aree urbane vicine. Come ad esempio lungo via Calatafimi, a 400 metri di distanza, a sud dello stabilimento dei frigoriferi dove ci sarebbe un capiente parcheggio di quartiere attualmente sottoutilizzato.

<> è il commento del primo cittadino dopo aver visionato il progetto.

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