di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Il fenomeno di stamattina per questa zona è stato eccezionale”. Ad affermarlo è il meteorologo Massimiliano Fazzini, che interviene in merito al nubifragio che ha colpito la riviera nella primissima mattinata di lunedì, causando l’allagamento di parecchie zone della città.
Se il Comune in una nota ufficiale ha parlato di 104 millimetri d’acqua caduti in 90 minuti, Fazzini corregge parzialmente il dato fissandolo a 102 millimetri in 60 minuti. “E’ normale che si pubblichi il massimo di precipitazione, ma registrare 102 millimetri in un’ora è più significativo per una questione operativa e di progettazione”.
La stazione di riferimento del climatologo si trova nella sede dell’Università di Camerino, sul lungomare. “Dal primo settembre sarà del tutto operativa, in questi giorni la stiamo testando con diverse prove. L’abbiamo già certificata a livello di qualità scientifica”.
La bomba d’acqua, che Fazzini considera “una vera e propria doccia”, ha preso il via alle 7.20 ed è terminata alle 8.25. “Il massimo dell’intensità, di 26 millimetri d’acqua scesi in 15 minuti, si è avuto tra le 7.45 e le 8. Occorre evidenziare che per i numeri a disposizione questa situazione non si era mai registrata come intensità. Magari cinquant’anni fa può essere successo, ma essendoci meno pluviometri non è mai stata conteggiata. Quando si vede un’equazione di un millimetro d’acqua al minuto, si può affermare che la precipitazione è intensa. Se in 60 minuti ne cadono 100, allora è stata estrema. Come detto, la proporzione è molto simile ad una doccia dove in dieci minuti si buttano fuori 15 litri d’acqua”.
Fazzini analizza inoltre un aspetto curioso: “Quello che mi ha colpito è che non ci sono stati tuoni e fulmini, né tantomeno venti forti. In genere i temporali portano vento e fulmini in mare aperto. Questo ha reso il fenomeno ancora più inedito”.
Riguardo alle previsioni, il meteorologo spiega come fosse praticamente impossibile prevedere l’esatta potenza delle piogge: “Da quando sono iniziate le frequentazioni dei siti specializzati siamo tutti più distorti. Quando c’è il contrasto tra il forte caldo a terra e il freddo in quota, non si riesce a capire quanto e dove pioverà con precisione. Non c’è modello che tenga. Basti pensare che a Ragnola sono caduti 100 millimetri d’acqua in 60 minuti, in via Marradi 20 millimetri e a Grottammare, nelle vicinanze de L’Orologio, 4 millimetri”.