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Nell’immobile di via Saffi ambulatori per chi non può permettersi sanità privata. In campo oltre un milione di euro

Ma anche aree per il "Dopo di Noi" e e centri di assistenza medica, psicologica e alimentare. Sanguigni: "Ristrutturiamo una zona degradata e diamo una risposta alle fasce deboli"
Pubblicato il 28 Agosto 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Via libera da parte della giunta al piano di fattibilità dell’intervento di riqualificazione dell’immobile di Via Saffi, che sarà destinato a diventare una ‘Stazione di posta’ e la sede del progetto ‘Dopo di noi’.




L’intervento, del costo complessivo di 1,1 milioni di euro, è stato finanziato per circa 800 mila euro con fondi intercettati tramite bando Pnrr destinato alla realizzazione di percorsi di autonomia per persone con disabilità e realizzazione di misure a contrasto della povertà estrema, e per altri 300 mila euro da fondi comunali.

“Il Comune ha individuato la struttura e ampliato i fondi a disposizione – spiega l’assessore alle politiche sociali, Andrea Sanguigni – in questo modo diamo risposte alle fasce più deboli della città e, al contempo, andiamo a ristrutturare una zona abbastanza degradata, con l’immobile che tra l’altro godrà di uno sbocco sul parco pubblico”.

Il termine dei lavori, stando alle indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è fissato per il 31 dicembre del 2025.

Per ‘Stazione di posta’, che si svilupperà al piano inferiore, si intende un centro servizi per il contrasto alla povertà che ospiterà ambulatori e centro di assistenza psicologica, medica e alimentare attraverso la distribuzione di cibo. Il ‘Dopo di noi’ (nome del testo di legge entrato in vigore nel 2016 con lo scopo di tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare) prevedrà invece spazi per cinque utenti con disabilità mentale e altrettanti con disabilità motoria. “Sono percorsi di autonomia su cui l’amministrazione punta molto”, prosegue Sanguigni.

Sul manufatto  nei mesi scorsi il consiglio comunale fissò il vincolo ventennale, con lo stesso che venne escluso dal piano delle alienazioni. A dicembre, inoltre, si ufficializzò l’incarico esterno per la realizzazione dell’opera. Una decisione che generò dubbi tra le fila dell’opposizione. “Gli uffici stanno gestendo molteplici procedure – replicò l’ente – contiamo due asili, la scuola Caselli, il Ballarin, il ponte sul lungomare, il restauro delle balaustre di viale Buozzi, i marciapiedi di via Mare. Dobbiamo spesso fare ricorso a professionalità esterne, nonostante la presenza di tecnici di valore in Comune”.

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