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Natale al Borgo rischia di sparire. “Attori anziani e poco ricambio. Al Paese Alto diamo fastidio”. Ipotesi “Ttenèlla” al Concordia

Il presidente di Ribalta Picena Giancarlo Brandimarti conferma le difficoltà: "Mancano le forze. E magari accade che i ragazzi che coinvolgiamo, che non sanno il dialetto alla perfezione, vengano esposti a critiche incredibili"
Pubblicato il 7 Ottobre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. San Benedetto potrebbe salutare il Natale al Borgo.




La storica manifestazione dialettale, che da sempre si svolge al Paese Alto durante le festività natalizie, rischia di scomparire. Uno scenario al momento sul quale gli organizzatori al momento non si esprimono. Nelle prossime settimane si incontreranno con l’amministrazione comunale per valutare il da farsi.

Che la situazione non sia rosea, però, lo dimostrano le ultime edizioni e la difficoltà crescente da parte di Ribalta Picena nel mettere in piedi le scenette tra i vicoli del vecchio incasato.

«Cominciano a mancare le forze – confessa il presidente dell’associazione, Giancarlo Brandimarti – gli attori coinvolti si fanno sempre più anziani e c’è poco ricambio generazionale. E magari accade che i ragazzi che coinvolgiamo, che non sanno il dialetto alla perfezione, vengano esposti a critiche incredibili e feroci».

L’analisi

L’analisi di Brandimarti entra nel dettaglio e diventa quasi uno screening della metamorfosi a cui sta andando incontro la città: «Al Paese Alto è mutata la composizione demografica, sembra che la chiusura di due giorni per l’evento dia fastidio. Ci sono le attività che si lamentano, ma Natale al Borgo ha senso solo se fatto là. Quando obtorto collo ci spostammo in via Laberinto fu un disastro. Ci sono tanti fattori non incoraggianti».

L’alternativa comunque sarebbe in campo, ossia la messa in scena al teatro Concordia, sempre sotto le feste, della “Ttenèlla” di Bice Piacentini, come avvenuto lo scorso luglio alla Palazzina Azzurra. Se andasse in porto, ad essere chiamati in causa sarebbero 10-12 attori e non i quasi 30 necessari per il Natale al Borgo.

«Non è colpa di nessuno – prosegue Brandimarti – vediamo cosa uscirà fuori dal confronto col Comune. Il piano b ci sarebbe. Per qual che riguarda la conservazione del vernacolo, stiamo cercando di lanciare l’idea di una scuola di dialetto, assieme all’Utes e alla biblioteca comunale, attraverso la pubblicazione delle opere di autori vernacolari sambenedettesi».

Tutto questo mette provvisoriamente in secondo piano l’altro problema relativo alla ricerca di una nuova sede: «Abbiamo il sostegno del Circolo dei Sambenedettesi e la condividiamo con loro. Purtroppo ci hanno chiesto di spostarci in un’altra zona, in un locale molto più piccolo, non adatto. Speriamo che ci venga proposto uno spazio di dimensioni equivalenti in comodato d’uso gratuito, perché fatichiamo a sostenere le spese».

L’argomento sarà discusso al prossimo consiglio comunale, dato che Annalisa Marchegiani presenterà una interrogazione nel merito al sindaco Spazzafumo.

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