di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il monumento alla Lira si farà, ma sulla sua futura collocazione tutto è ancora in discussione.
Lo lascia intendere Umberto Pasquali, membro della maggioranza che prova a placare le polemiche scatenate dall’opposizione, che lamenta il mancato coinvolgimento e l’assenza di trasparenza sulla questione.
L’iniziativa, promossa da Vincenzo Amato, commerciante storico del centro e rappresentante dell’associazione “Gli amici della Lira”, che sta lavorando al progetto, vedrebbe come location l’isoletta rialzata di via Montebello. Ma in tal senso, l’esponente del gruppo misto pone un freno: “Il discorso non è così semplice. Il è in fase di lavorazione e quando sarà terminato verrà regalato al Comune. Quando entrerà in possesso dell’ente si deciderà se e dove metterlo. Finché non è del Comune, l’amministrazione Spazzafumo non c’entra nulla, non ha voce in capitolo. Una volta che lo donano decidiamo tutto, il resto sono chiacchiere”.
Pasquali ammette che la fuga di notizie e gli annunci preventivi abbiano complicato l’iter: “Far uscire allo scoperto la vicenda è forse stato un errore. E tutte le proteste che ne sono seguite non hanno senso, oggettivamente. Non siamo ancora proprietari di niente”.
Tuttavia, risulta difficile pensare che un monumento realizzato e donato all’ente venga poi relegato in magazzino. “Se ti sposi e ti fanno regalo, lo accetti – taglia corto Pasquali – lo puoi usare o mettere da parte. Ribadisco: una volta che saremo proprietari, l’amministrazione deciderà”.
Ciò che appare certo è che il tema non verrà discusso in consiglio comunale, come auspicato nei giorni scorsi dalla minoranza: “Non deve approdare in assise, decide l’amministrazione. Quando Perazzoli posizionò i monumenti e Piunti installò la Genevieve, non vennero interpellati i consiglieri”.
Come detto, l’ipotesi di una statua alla Lira ha scatenato reazioni furenti sul fronte politico. “Arricchire il centro di opere d’arte di autori di rilievo internazionale da affiancare a quelle esistenti è sempre un’ottima iniziativa, ma a mio avviso va scelto prima l’artista, chiamato successivamente ad indicare il monumento da collocare e il suo significato”, aveva obiettato Paolo Canducci. “Le lire non esistono più da oltre vent’anni. Parlare oggi ancora di lire, confini, razze, generi è assolutamente ridicolo e lontano dalle nuove generazioni e da una visione di città del futuro”. Ha tirato invece direttamente in ballo Amato la consigliera Luciana Barlocci: “Solo lui sa di cosa si sta parlando. Quale associazione se ne occupa? E come è stata la procedura? Una donazione va prima accettata, in seguito eventualmente la giunta deve deliberare”.