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Monumento alla Lira, frenata sulla collocazione: “Sarà un dono al Comune, che deciderà se e dove piazzarlo”

L'esponente di maggioranza interviene sulla questione: "Se ti sposi e ti fanno regalo, lo accetti. Lo puoi usare o mettere da parte. La vicenda non verrà discussa in consiglio"
Pubblicato il 10 Agosto 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il monumento alla Lira si farà, ma sulla sua futura collocazione tutto è ancora in discussione.




Lo lascia intendere Umberto Pasquali, membro della maggioranza che prova a placare le polemiche scatenate dall’opposizione, che lamenta il mancato coinvolgimento e l’assenza di trasparenza sulla questione.

L’iniziativa, promossa da Vincenzo Amato, commerciante storico del centro e rappresentante dell’associazione “Gli amici della Lira”, che sta lavorando al progetto, vedrebbe come location l’isoletta rialzata di via Montebello. Ma in tal senso, l’esponente del gruppo misto pone un freno: “Il discorso non è così semplice. Il è in fase di lavorazione e quando sarà terminato verrà regalato al Comune. Quando entrerà in possesso dell’ente si deciderà se e dove metterlo. Finché non è del Comune, l’amministrazione Spazzafumo non c’entra nulla, non ha voce in capitolo. Una volta che lo donano decidiamo tutto, il resto sono chiacchiere”.

Pasquali ammette che la fuga di notizie e gli annunci preventivi abbiano complicato l’iter: “Far uscire allo scoperto la vicenda è forse stato un errore. E tutte le proteste che ne sono seguite non hanno senso, oggettivamente. Non siamo ancora proprietari di niente”.

Tuttavia, risulta difficile pensare che un monumento realizzato e donato all’ente venga poi relegato in magazzino. “Se ti sposi e ti fanno regalo, lo accetti – taglia corto Pasquali – lo puoi usare o mettere da parte. Ribadisco: una volta che saremo proprietari, l’amministrazione deciderà”.

Ciò che appare certo è che il tema non verrà discusso in consiglio comunale, come auspicato nei giorni scorsi dalla minoranza: “Non deve approdare in assise, decide l’amministrazione. Quando Perazzoli posizionò i monumenti e Piunti installò la Genevieve, non vennero interpellati i consiglieri”.

Come detto, l’ipotesi di una statua alla Lira ha scatenato reazioni furenti sul fronte politico. “Arricchire il centro di opere d’arte di autori di rilievo internazionale da affiancare a quelle esistenti è sempre un’ottima iniziativa, ma a mio avviso va scelto prima l’artista, chiamato successivamente ad indicare il monumento da collocare e il suo significato”, aveva obiettato Paolo Canducci. “Le lire non esistono più da oltre vent’anni. Parlare oggi ancora di lire, confini, razze, generi è assolutamente ridicolo e lontano dalle nuove generazioni e da una visione di città del futuro”. Ha tirato invece direttamente in ballo Amato la consigliera Luciana Barlocci: “Solo lui sa di cosa si sta parlando. Quale associazione se ne occupa? E come è stata la procedura? Una donazione va prima accettata, in seguito eventualmente la giunta deve deliberare”.

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