ASCOLI PICENO. Il sistema sanitario locale registra, in termini di mobilità passiva, un saldo negativo di circa un milione e 200mila euro nelle prestazioni sanitarie. Questo dato, illustrato dalla direttrice generale Ast Maria Bernardette Di Sciascio nel corso della conferenza dei sindaci che si sta svolgendo ad Ascoli Piceno, emerge dall’analisi della mobilità passiva e attiva dei pazienti nei due ospedali di Ascoli e San Benedetto. I ricavi derivanti dai pazienti provenienti da fuori regione ammontano a 41 milioni di euro, mentre quelli generati a livello intraregionale si fermano a 13 milioni.
I costi, tuttavia, superano i ricavi: 23 milioni di euro sono spesi per prestazioni sanitarie fuori regione, mentre 33 milioni vengono destinati a cure sanitarie erogate al di fuori del territorio locale. Il risultato complessivo è una perdita economica che pesa sul sistema sanitario del territorio.
Sul tema è intervenuto il sindaco Antonio Spazzafumo, che ha espresso preoccupazione per la scarsa attrattività degli ospedali locali: «Se abbiamo delle strutture ospedaliere di qualità come ci stiamo raccontando, credo che dovremmo essere molto più attrattivi, ma vedo che questa attrattività non c’è. Credo che occorra lavorare su queste cose e i servizi dei due ospedali, quello di San Benedetto e quello di Ascoli, vanno migliorati e potenziati».
Nonostante il bilancio in passivo, Maria Bernadette Di Sciascio ha sottolineato un aspetto positivo: «L’anno scorso c’era un passivo di 4 milioni. A me interessa cercare di essere più attrattiva per i residenti del territorio prima che per chi arriva da fuori». Un segnale di miglioramento che, secondo la dottoressa, dimostra una tendenza positiva rispetto agli anni precedenti.