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Mille difficoltà e motori spesso in avaria. Ecco come San Benedetto diventò il primo porto motopeschereccio d’Italia. I nomi dei protagonisti

Un viaggio tra i documenti dell'archivio storico con il dottor Giuseppe Merlini
Pubblicato il 18 Febbraio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Che la nostra città vanti il primato di aver dato avvio alla motorizzazione in Italia è cosa nota. Forse lo è meno il duro processo che ha portato San Benedetto del Tronto a diventare il primo porto motopeschereccio della penisola negli anni trenta. Dopo i tentativi di don Francesco Sciocchetti, dapprima con il “San Marco” (il primo battello porta-pesce a motore varato il 26 maggio del 1912) e poi con il “Truentum”, la “Grande Guerra” arresta forzatamente l’opera di ammodernamento tecnologico, con tutti i suoi tentativi, le prove tecniche e i collaudi dei motori. Ma anche durante il primo dopoguerra non fu di certo facile riprendere la corsa alla motorizzazione nonostante i nuovi esperimenti di Giovanni Battista Lucarelli assieme a Francesco Voltattorni, Ernesto Tremaroli e Giuseppe Angelini.

Negli anni venti, comunque, accanto alla pioneristica impresa della Sapri con i piropescherecci che si spingevano fino in Groenlandia, a poco a poco, sulle paranze sambenedettesi, fino ad allora spinte dal vento (non sempre favorevole), iniziarono ad essere impiantati dei motori e solo verso gli anni Trenta si costruirono motopescherecci ex-novo che porteranno, di lì a pochi anni, San Benedetto del Tronto ad essere la maggiore base motopeschereccia d’Italia. “Le prime paranze motorizzate – spiega il dottor Giuseppe Merlini, responsabile dell’archivio storico comunale – furono: Atlantico di Nicola Palestini, S. Giacomo 2° di Palestini e Cosignani, S. Nicola di Emidio Lagalla, Luigi di Vittorio Latini, Immacolata di Ascanio Valentini, Andrea Bafile di Guido Liberati, S. Giacomo dei fratelli Capriotti, S. Francesco di Domenico Guidotti, Corsaro Nero di Nicola Marchigiani, Valoroso Antonio di Ciarrocchi e Spinozzi e S. Antonio di Volga Merlini”. Nei periodi di pesca favorevole, si poteva toccare con mano l’assoluto vantaggio della pesca motorizzata perché con un solo motopeschereccio (una sola paranza motorizzata), in un solo mese, si potevano avere incassi iperbolici. “Parliamo ad esempio – continua Merlini – di 40.000 lire, cifra che comportava un utile netto di circa 25.000 lire mensili”.

Nel 1929 le paranze motorizzate sambenedettesi salirono a 24. Sulle due paranze di sua proprietà, Nicola Spinozzi fece porre due motori di 70 Hp e in poco più di un anno di esercizio, si convinse che i piccoli motopescherecci, destinati a non allontanarsi troppo dalle coste litoranee per la bassa potenza, rappresentavano una passività per l’armatore. “Fu allora – continua il responsabile dell’archivio storico comunale – che Spinozzi fece costruire un nuovo scafo con motore di circa 105 Hp che però necessitava continuamente di riparazione per le ripetute avarie e dunque fece varare l’Elisabetta, dotata di un motore Fiat da 270 Hp destinato alla pesca in alto mare. Anche sulle due belle paranze di Egidio Latini, la S. Francesco e la S. Nicola, varate il 31 maggio del 1921, vennero impiantati due motori. Ma anche questi motori ebbero a dare, sin da principio, seri problemi e così, nel dicembre del 1930, Latini – lusingato come la maggior parte degli armatori sambenedettesi dell’epoca, dal rendimento della pesca a motore – presso i Canaletti di Porto Civitanova provvide a far cambiare i vecchi con dei nuovi motori marini del tipo 3 Zbs, forniti dalla ditta Hille Werke di Dresda, tramite la ditta Raniero Tomissi & C. di Genova”.

Dalle carte consultate in decine e decine di archivi emerge che anche la società costituita da Giuseppe Liberati, Benedetto Capriotti e Federico Bruni, nell’agosto del 1927, provvide a far montare sulla propria coppia di barche, due motori da 18 Hp, pagando regolarmente la dogana d’importazione dalla Svezia. In seguito, verificato che i motori non erano adatti fu chiesto ed ottenuto il ritiro da parte della ditta Svenska Maskinverken di Södertälje.
Nel 1928 la società di fatto Paolini-Scartozzi-Sabatini, sorta nel 1912, passò dalla vela al motore. Sulle due imbarcazioni di proprietà, la Monte S. Francesco e la San Francesco l’aiuta, furono installati motori tipo marino diesel da 23 Hp, a due tempi, con avviamento ad aria compressa, con elica a frizione e con invertitori di marcia, acquistati anch’essi dalla “Società Anonima Svenska Maskinverken” per il prezzo di 72.000 lire a cui vanno aggiunte altre 17mila per adattare i legni ai motori e per altre attrezzature speciali. Come quelli di altri armatori, anche questi motori non dettero buona prova perché subirono più di una avaria e per essere riparati si dovettero sostenere ulteriori e onerose spese.

“Nell’inverno del 1930 – spiega Merlini – a seguito di una tempesta furiosa, le due motobarche della Società Paolini-Scartozzi-Sabatini naufragarono sulla spiaggia di Ravenna, subendo gravi danni sia agli scafi che ai motori. Solo a seguito di una mareggiata, che li disincagliò ben venti giorni dopo, poterono essere trasportati nel porto canale di Ravenna; effettuate le opportune riparazioni agli scafi e ai motori, con una spesa pari a £ 8.000, nel settembre del 1931 sopraggiunsero nuove avarie agli apparati motori di entrambi i motopescherecci e la soluzione più ovvia fu quella di porli in disarmo per circa 8 mesi a Porto Corsini. In quel frattempo, iniziarono delle vere e proprie trattative per la sostituzione dei motori, con la ditta fornitrice Svenska Maskinverken, e motivati da questa prospettiva i soci Paolini-Scartozzi-Sabatini rimisero in sesto gli scafi per far loro raggiungere San Benedetto del Tronto. Le trattative protrattesi per diversi mesi non portarono ad alcun accordo e per garantire maggiore sicurezza agli scafi, mancando la città di un vero e proprio porto, in previsione dell’inverno, la Monte S. Francesco e la San Francesco l’aiuta, vennero trasferite nel porto canale di Pescara e poste di nuovo in disarmo per essere poi vendute ai fratelli Settimio e Liberato Di Nisio, meccanici specializzati in motori marini di Pescara”.

Altri sambenedettesi ebbero in questo primo decennio di corsa alla motorizzazione seri problemi sempre per avaria ai motori. Dopo lo smobilitamento dal regio esercito, dal 1919 Nicola Marchegiani, già commerciante di pesce, riprendeva il suo lavoro vendendo il pescato delle barche a vela e a motore (soprattutto di Barbara Castelli, dei Latini e dei Silenzi) sia in loco che nei principali mercati di pesce d’Italia, iniziando a commerciare, oltre la produzione locale anche quella estera, soprattutto francese e belga. Nel 1928 veniva scelto quale rappresentante in San Benedetto del Tronto per lo smercio del pescato del Marocco, dalla Società Anonima Industria Pesca e sottoprodotti (IPES) di Civitavecchia.

“In questo modo Marchegiani – continua il dottor Merlini – entrò in relazione d’affari con la IPES dalla quale, nell’ottobre del 1930, ebbe in affitto in società con Vincenzo Giri di Porto Recanati, due vapori l’Orata e il Gronco che gestì sino al giugno del 1931. Dalla stessa società, da solo, prese poi in affitto il Nasello corrispondendo un fitto di 6.400 lire al mese a cui andavano sommate le circa 38.500 lire per la gestione del piroscafo. Il Nasello, però, ebbe la disgrazia di entrare in collisione, all’uscita del porto di Napoli, con il Regina Elena della Società Partenopea Anonima di Navigazione e dovette subire pure un sequestro da parte dei fratelli Vrdoljak di Spalato; a questo stato di cose si aggiunsero: avarie all’apparato motore, seri problemi di gestione, la diminuzione del quantitativo di pesce scelto e la diminuzione del ricavato della pesca. Nel 1937 tutti e tre i piroscafi, Orata, Gronco e Nasello entrarono a far parte della flotta della Sapri (Orione, Orsa, Pegaso, Perseo, Procione, Sirio). Ad una serie di affondamenti di motopescherecci avvenuti uno dietro l’altro nel giro di pochi anni – nel 1931 il Luigi, il Bettina e il Benedetto, nel 1933 l’Antonia, nel 1934 il Matteucci, solo quest’ultimo con una vittima – si contrappone, a partire dal 1938 un decennio, fatta eccezione per la parentesi della seconda guerra mondiale, in cui avviene il pieno sviluppo della pesca meccanica: alle paranze che montavano motori Bolinders a testa calda si passò alla costruzione di nuovi scafi, soprattutto presso i Cantieri di Portocivitanova e di Ancona, con installati motori della Casa Deutsche Werke di Kiel. Perfezionata anche la sagoma degli scafi, secondo i migliori accorgimenti tecnici per la pesca, si passò poi all’installazione dei motori italiani della Società Ansaldo. Una vera e propria gara all’armamento farà di San Benedetto del Tronto un’importante base peschereccia. La più importante”.

Elenco completo delle barche a propulsione meccanica addette alla pesca in San Benedetto del Tronto nel 1935
 

N. Nome Stazza lorda (T) Stazza netta (T) Apparato motore tipo Hp ind. Hp asse Genere 

di pesca esercitata

Proprietario ed armatore
1 Emma 34,95 diesel 75 Strascico con divergenti Romani Giovanni fu Gioacchino e Ascolani Federico di Francesco
2 Gaetano 36,64     „ 70       „ Società Anonima Italiana “Dierno” di Roma
3 Santa Maria 36,64     „ 75       „ Rosetti Antonio di Nicola e Scartozzi Elisabetta di Enrico
4 Rosa 9,94     „ 32       „ Paci Nazzareno  

di Domenico

5 S. Francesco 21,26     „ 50       „ Paolini Cesare fu Giuseppe
6 Bafile 21,26     „   „       „ Liberati Guido di Francesco
7 S. Giuseppe 8,19     „   „       „ Guidotti Giuseppe 

ed Emidio di Filippo

8 S. Nicola 9,45     „ 40       „ Fanesi Nicola 

di Antonio

9 S. Francesco 9,45     „ 40       „ Fanesi Bartolomeo 

di Vincenzo

10 S. Tommaso VII 9,93     „ 32       „ Troli Nicola 

di Pasquale

11 Elisabetta 78,42 38,91     „ 200       „ Spinozzi Nicola 

di Nazzareno

12 S. Francesco 17,64     „ 50       „ Silenzi Francesco 

di Giovanni

13 Lucia 17,97 4,89     „   „       „ Palestini Nazzareno 

di Francesco

14 S. Gabriele 11,38     „   „       „ Latini Nazzareno 

di Antonio e Spina Giuseppe di Nazzareno

15 Nicola 69     „ 150       „ Marchegiani Nicola 

fu Antonio

16 I due fratelli 17,55 11,12     „ 50       „ Palestini Domenico 

fu Francesco

17 S. Gabriele 29,90 9,80     „ 70       „ Guidotti Domenico 

di Filippo e Palestini Antonia di Emidio

18 Nicolina 19,29     „ 75       „ Papetti Augusto 

fu Federico

19 Principe Umberto 64,46     „ 105       „ Marchegiani Nicola 

fu Antonio

20 Risveglio 37,94     „ 80       „ Mosca Enrico 

fu Domenico

21 Anna 16,82     „ 50       „ Guidi Filippo di Agostino e Del Zompo Federico di Giuseppe
22 S. Nicola Paolo 39,63 15,48     „ 100       „ Trevisani Nazzareno fu Francesco e Voltattorni Pasqua in Paoletti
23 Conte Guido Borromeo 2,29     „ 7-8       „ Banca delle Marche e degli Abruzzi filiale 

di San Benedetto

24 Valentina 76,58 35,57     „ 150       „ Trevisani Federico 

fu Achille

25 Maria Pia 39,87 15,99     „ 100       „ Liberati Nicola
26 Mafalda 49,04 21,54     „   „       „ Pompei Giuseppe di Giovanni e Furno Gino di Fantino
27 S. Nicola 21,14 6,29     „ 50       „ Lagalla Emidio di Davide e Spazzafumo Giuseppe fu Antonio
28 Eolo 42,16 20,41     „ 100       „ Falaschetti Antonio 

fu Pasquale e Olivieri Filippo di Federico

29 Belvedere 23,82 7,54     „ 50       „ Romani Gioacchino e Francesca fu Alberto
30 Mafalda 44,41 18,32     „ 100       „ Palestini Nazzareno 

fu Francesco

31 Nazzareno I 47,23 23,18     „   „       „ Fiscaletti Mattia fu Domenico e Caselli Michele fu Domenico
32 Littorio 49,94 20,10     „ 150       „ Pompei Nazzareno fu Silvestro e Mascaretti Gino fu Giuseppe
33 S. Tommaso apostolo 9,36     „ 32       „ Troli Nicola 

di Pasquale

34 Ermanno Carlotto 46,46 20,96     „ 100       „ Fiscaletti Vincenzo di Matteo e Murani Pio Santo di Luigi
35 Regina Giovanna 46,97 22,53     „   „       „ Pompei Marone di Giambattista e Guidotti Tommaso di Andrea
36 S. Francesco 47,06 23,64     „   „       „ Trevisani Filippo 

fu Francesco

37 Premuda 42,93 20,43     „   „       „ Palestini Americo 

di Federico

38 Dea Madre 44,30 24,17     „   „       „ Romani Francesco e Romani Gioacchino 

di Nicola

39 Maestrale 42,82 17,60     „   „       „ Trevisani Michele di Francesco e Del Zompo Federico di Nazzareno
40 Tiravanti Stella del Mare 43,90 22,73     „   „       „ Guidotti Nicola di Ernesto e Ferrari Pietro di Nazzareno
41 Maria Costanza 38,16 16,92     „   „       „ Pompei Gabriele fu Giuseppe, Palestini Giuseppe fu Emidio e Flammini Nazzareno di Antonio
42 Concetta Immacolata 14,62     „ 50       „ Guidotti Giuseppe 

di Emidio

43 Elisabetta Maria 39,92 18,50     „ 100       „ Rosetti Antonio fu Nicola e Scartozzi Eisabetta di Rico
44 S. Giacomo 18,77 4,50     „ 50       „ Fratelli Capriotti Umberto, Giuseppe 

e Ernesto di Giacomo

45 Immacolata 18,36 4,59     „   „       „ Valentini Ascanio 

fu Pio

46 Vincenzo 22,29 5,58     „   „       „ Fratelli Liberato e Giovanni Poliandri

 fu Vincenzo

47 Nuova Rosina 17,68     „ 75       „ Merlini Nazzareno, Giuseppe e Maria fu Andrea e Voltattorni Luigi di Benedetto
48 Pola 26,19 13,27     „   „       „ Palestini Illuminato fu Emidio e Rosetti 

Maria di Giacomo

49 Atlantico 18,95 4,54     „ 50       „ Palestini Nicola di Francesco e Moretti Maria fu Tommaso
50 S. Gabriele 

S. Antonio

22,17 6,33     „   „       „ Palma Benedetto di Michele e Romani Antonio di Giuseppe
51 S. Francesco d’Assisi 22,40 7,93     „   „       „ Rosetti Romualdo di Nicola e Pompei Mario di Giovanni
52 S. Giacomo Secondo 19,07 5,21     „   „       „ Palestini Raffaele di Domenico e Cosignani Maria fu Giuseppe
53 Fiume 39,93 17,67     „ 100       „ Pompei Nazzareno 

di Giovanni

54 San Vincenzo 17,72 4,10     „ 50       „ Bergamaschi Nazzareno fu Vincenzo, Bergamaschi Maria di Nazzareno e Prosperi Amedeo fu Carlo
55 Luigi 46,80 24,83     „ 120       „ Fiscaletti Domenico di Giuseppe, Spina Domenico di Fiore e Romani Vincenzo 

fu Serafino

56 S. Rita 18,94 5,26     „ 50       „ Traini Umberto di Luigi e Consorti Pietro 

di Nazzareno

57 Falco 42,43 21,64     „ 120       „ Ricci Francesco di Federico e De Angelis Raffaele di Filippo
58 Trieste 83,38 39,29     „ 200       „ Latini Tommaso 

di Egidio

59 Sabaudia 48,75 22,50     „ 120       „ Cosignani Luigi di Pasquale e Guidotti Domenico di Giovanni
60 Annita Antonietta 20,55 5,38     „ 50       „ Raffaellucci Giuseppe di Filippo e Pignati Marino di Francesco

 

Flottiglia Motopescherecci di San Benedetto del Tronto nel 1949

 

N. Motopeschereccio HP Motore Tonnellaggio 

Stazza lorda

Armatore
1 Antonia Madre 220 D. W. 65 Rosetti Silvestro
2 Trento       „ 70 Latini Tommaso
3 Minerva       „ 70 Marchegiani Nicola fu Andrea
4 Saturnia       „ 74 Mascaretti Gino
5 Marilde 240 D. W. 80 Mascaretti & Marinangeli
6 Indomabile 200 Ansaldo 70 Marainangeli & Castelli
7 Luigi II 165 D. W. 50 Fiscaletti Domenico
8 Luigi III 160 Benz Fiscaletti Luigi
9 S. Rita II 165 D. W. Traini Umberto
10 Recoaro       „ Filiaci Pacifico
11 Antonietta       „ Tomassini Augusto
12 Ambra 160 Benz Canducci Pietro
13 Maris Stella II       „ Pilade Oreste
14 Nuova Europa 150 Ansaldo Micucci Ludovico
15 La Vittoria       „ Murani Pio
16 Angelina       „ 45 Rosetti Silvestro
17 Giulio Cesare 120 D. W. 30 Fratelli Castelli
18 Antonio B. 110 Ansaldo 33 Biagini Dante
19 Italia 125 C. A. 30 Consorzio Pesca Mediterranea
20 Maris Stella 100 Ansaldo 33 Ferrari Pietro
21 Pier Giorgio 120 D. W. 35 Guidotti Luigi
22 Antonella 125 C. A. 30 Consorzio Pesca Mediterranea
23 Aurora 100 Ansaldo 30 Guidi Filippo
24 Immacolata Concezione 120 D. W. 32 Liberati Cesare
25 Patrizia 125 C. A. 30 Consorzio Pesca Mediterranea
26 Pomello 120 D. W. 32 Olivieri Giuseppe
27 Maria Vittoria       „ 31 Pomepi Silvestro
28 Nuovo Fiore       „ 33 Merlini & Del Zompo
29 Aldo 110 Ansaldo 32 Costantini Fratelli
30 S. Pietro I 100 Ansaldo 33 Merlini & Trevisani
31 Francesco 120 D. W. 33 Merlini & Del Zompo
32 Fiume 100 D. W. 30 Pompei Nazzareno
33 Franco II 110 Ansaldo 33 Perotti Eugenio
34 Benedetto 120 D. W. 32 Merlini e Del Zompo
35 Anna 110 Ansaldo 35 Perotti Giacomo
36 Duca di Ferro       „ 28 Perotti Enrico
37 Riccardo       „ 35 Perotti Eugenio
38 Adele 120 D. W. 32 Palestini Amerigo
39 Regina Pacis 110 Ansaldo 34 Paolini e Marchegiani
40 Annunziata 120 D. W. 32 Merlini e Del Zompo
41 Luciana 140 –  34 Perotti Giacomo
42 Intrepido 100 Ansaldo 30 Papetti Augusto
43 S. Pietro II       „ 30 Torquati e Isopi
44 S. Gabriele 100 D. W. 28 Guidotti Antonietta
45 S. Maria II 120 D. W. 32 Paolini Benedetto
46 Amalia 110 Ansaldo 34 Marchegiani Nicola fu Antonio
47 Emanuele 110 M. A. N. 32 Marchegiani Alfredo
48 Natale 110 Ansaldo 32 Merlini Giuseppe
49 S. Giovanni Bosco 100 Ansaldo 30 Palestini e Romani
50 Maria Antonietta 110 Ansaldo 32 Micucci Ludovico
51 Adriatico       „ 32 De Santis Libero
52 Freccia Azzurra 100 Ansaldo 30 Rosetti Silvestro
53 S. Rita da Cascia 90 D. W. 25 Fanesi Nicola
54 Antonio figlio       „ 25 Fratelli Fedeli
55 Pola 75 D. W. 24 Palestini Illuminato
56 Aprilia 75 Ansaldo 24 Consorti Enrico
57 Nuova Rosina 75 D. W. 24 Merlini Nazzareno
58 S. Antonio III 70 Deutz 20 De Cesaris Silvio
59 Adriano       „ 20 Palestini Nicola
60 S. Giacomo I 50 D. W. 18 Capriotti Giuseppe
61 Tre fratelli       „ 19 D’Angelo Giovanni
62 S. Antonio       „ Fanesi Nicola
63 S. Nicola       „ Lagalla Emidio
64 S. Giacomo II 50 Deutz Palestini Raffaele
65 Immacolata 50 D. W. 18 Traini Maria
66 Bafile       „ 19 Liberati Guido
67 Luigi       „ 17 Latini Emidio
68 Corsaro Verde 70 Deutz 19 Rosetti Pietro
69 Atlantico 50 D. W. 18 Palestini Nicola
70 Anna Maria 40 D. W. 14 Pignati Osvalda
71 Rubino 25 –  10 Mastrini Antonio
72 S. Giacomo delle Marche 25 –  9 Capriotti Ernesto
fiora
garofano
jako
new edil
coal
marina 250