di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri tornano ad alzare la voce sul servizio delle mense a pochi giorni dalla ripartenza dell’anno scolastico.
Per gli esponenti di Verdi e Pd, Articolo Uno e Nos, l’amministrazione non avrebbe mantenuto le promesse fatte nei mesi scorsi, a svantaggio degli operatori, che non sarebbero stati tutelati.
“La nostra è una denuncia politica, non giuridica, ce la prendiamo con l’ente”, affermano. “Come centrosinistra, abbiamo sempre contestato il metodo adottato dalla giunta che dalla sera alla mattina ha deciso di privatizzare le mense. Ci avevano detto che si sarebbe partiti con un esperimento solo in qualche istituto e che avrebbero analizzato i dati. A distanza di un anno siamo stati riconvocati in commissione con un bando già pubblicato, senza presentarci i responsi e senza comunicarci se c’erano stati dei reali vantaggi”.
La Bottiglieri snocciola i numeri: “Risulta che su 49 lavoratori che occorrerebbero per la gestione delle mense, 14 hanno lavorato per pochi mesi verso la fine dello scorso anno scolastico, mentre 6 non hanno mai lavorato per le mense. Molti che lavoravano da tempo, con lunghe esperienze, sono stati invece esclusi”.
Lo sguardo va anche sull’impegno orario: “A detta della Cgil – prosegue la consigliera comunale – i nuovi assunti avranno un maggior carico di ore nei ruoli principali. Alcuni di loro non hanno nemmeno i titoli per svolgere quelle mansioni, a differenza di coloro che già lavoravano e si ritrovano con meno ore rispetto a prima. Questa scelta non è condivisibile, non c’è stata la tutela sociale garantita”.
Canducci e Bottiglieri precisano: “Non abbiamo niente contro queste nuove persone, tanto che non facciamo alcun nome. Ce la prendiamo con il Comune che aveva preso un impegno pubblico. Dovevano difendere i vecchi lavoratori, ovviamente nei limiti del possibile. Non è stato fatto quello che si poteva fare. Il Comune non può sottrarsi alle sue responsabilità, l’impressione che abbiamo è che ci si è voluti liberare della gestione quotidiana delle mense, mantenendo il diritto di scelta di chi lavora e chi no. Non è accettabile che l’amministrazione si sottragga al confronto. Le promesse fatte non sono state mantenute. Avevano assicurato che la privatizzazione non avrebbe danneggiato né il servizio, né i lavoratori. Così non è. Se si tratta di festeggiare e tagliare i nastri, sindaco ed assessori sono sempre in prima fila. Stavolta no”.