Il convegno dal titolo “Management multidisciplinare del paziente oncologico tra mini invasività e nuove terapie target”, organizzato grazie all’iniziativa del professor Salomone Di Saverio, primario del reparto di chirurgia dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, si è concluso con un enorme successo.
L’evento, tenutosi nella suggestiva cornice del Casale di Colli del Tronto, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti di spicco della comunità scientifica, sia nazionale che internazionale, con la sala gremita di esperti e operatori sanitari per l’intera giornata.
Il professor Di Saverio ha curato personalmente l’intero programma scientifico, richiamando nel Piceno alcuni tra i più noti esponenti del mondo medico e chirurgico. «È un’iniziativa che ho deciso di fare in questo territorio, perché qui sono tornato a vivere, grazie all’incarico che ho assunto all’ospedale di San Benedetto», ha spiegato Di Saverio, sottolineando il forte legame con la sua terra e l’importanza di sviluppare eventi di alto profilo scientifico nel Piceno, una zona che sta emergendo come punto di riferimento per la chirurgia oncologica.
Tra gli interventi di maggiore rilievo, quello del professor Massimo Carlini, presidente della Società Italiana di Chirurgia, che si è collegato in diretta per esprimere il proprio apprezzamento per l’organizzazione dell’evento e per il lavoro del professor Di Saverio. «Le parole di Carlini ci hanno riempito d’orgoglio, sottolineando il valore del nostro lavoro e della chirurgia locale», ha affermato Di Saverio, visibilmente soddisfatto.
Di Saverio, inoltre, è stato invitato a partecipare come relatore a una prestigiosa sessione sul cancro del retto che si terrà a Roma il prossimo 15 ottobre, durante il Congresso Nazionale dei Chirurghi, dove proporrà la candidatura del Piceno per ospitare l’edizione del 2027 del più grande evento chirurgico nazionale. «Si parla di un evento che richiama oltre mille persone ad ogni sua edizione», ha spiegato Di Saverio, sottolineando l’importanza di questa proposta per il territorio.
Un parterre di eccellenze
Il convegno ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e professionali di spicco, tra cui Fiorella De Angelis, presidente dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno ed il professor Marco Vivarelli, ordinario di chirurgia dei trapianti all’Università Politecnica delle Marche, che ha portato i saluti del rettore dell’università, assente per motivi istituzionali. Vivarelli ha ricordato i tempi in cui lui e Di Saverio lavoravano insieme come giovani ricercatori al Sant’Orsola di Bologna, «un’esperienza che ci ha formato come chirurghi e che ha gettato le basi per le nostre future collaborazioni», ha ricordato Vivarelli.
Programma scientifico di alto livello
L’evento è stato strutturato in due sessioni parallele di alto livello scientifico. La mattina è stata dedicata alla chirurgia oncologica epatobiliopancreatica, sessione presieduta dal professor Di Saverio stesso ed alla chirurgia oncologica colon-rettale, guidata dai professori Francesco Crafa e Ian Jenkins dell’ospedale St. Mark’s di Londra.
Mentre nel pomeriggio si è esposta la sessione dei tumori di stomaco ed esofago presieduta dal dott. Filippo Antonini, specialista in endoscopia presso la AST di Ascoli Piceno, che ha anche presentato una relazione approfondita sul ruolo dell’endoscopista nel trattamento dei tumori oncologici e sull’utilizzo degli stent, mentre in parallelo si è tenuta la sessione dedicata al personale non medico presentata dal Dott. Stefano Marcelli, direttore ADP del corso di laurea in Infermieristica di Ascoli Piceno, che ha previsto collegamenti anche con gli USA per condividere esperienze di case management infermieristico, e con il San Raffaele di Milano per l’ambito fisioterapico.
In tutte le sessioni, sono stati trattati vari argomenti relativi alla gestione multidisciplinare del paziente oncologico, con il contributo fondamentale di radioterapisti, anatomopatologi e radiologi della AST di Ascoli Piceno, guidati dai due copresidenti il Dott. Guido Collina e il dott. Fabio D’Emidio.
Importante anche la partecipazione della dottoressa Diletta Corallino, collegata dal San Raffaele di Milano, che ha presentato una relazione sulle tecniche di chirurgia laparoscopica per i tumori del fegato, sottolineando i progressi fatti nel campo della chirurgia mininvasiva.
Un altro momento di grande interesse è stato l’intervento del professor Benedetto Ielpo, che si è collegato da Barcellona per discutere l’evoluzione della chirurgia mininvasiva robotica per i tumori del pancreas, tema di grande rilevanza nella gestione multidisciplinare del paziente oncologico.
Collaborazioni internazionali e il contributo di Juan Santiago Azagra
Un momento particolarmente significativo è stato l’intervento del professor Juan Santiago Azagra, considerato un pioniere della chirurgia laparoscopica a livello mondiale. Azagra, che ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo di tecniche innovative per la chirurgia mininvasiva, ha voluto sottolineare l’importante contributo del professor Di Saverio nella diffusione e nella validazione di alcune delle più avanzate procedure laparoscopiche. La collaborazione con Di Saverio è stata fondamentale per lo sviluppo di tecniche chirurgiche che oggi rappresentano uno standard a livello internazionale.
Azagra negli anni ’90, ha eseguito la prima gastrectomia laparoscopica totale al mondo per tumori maligni e successivamente la prima epatectomia sinistra laparoscopica. Queste procedure rivoluzionarie hanno rappresentato un cambiamento radicale nel modo di approcciarsi ai tumori gastrointestinali, e la collaborazione con Di Saverio ha permesso di perfezionare e diffondere queste tecniche, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Azagra ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto da Di Saverio durante il periodo in cui ha operato in Lombardia e successivamente a Varese, dove ha applicato e contribuito alla validazione della tecnica di anastomosi esofago-digiunale dopo gastrectomia totale. «Salomone ha avuto un ruolo chiave nell’affinare queste tecniche, portandole ad un livello di eccellenza», ha detto Azagra, riconoscendo l’importante contributo del collega.
Il professor Azagra ha poi raccontato alcuni episodi personali che hanno rafforzato la loro collaborazione nel corso degli anni, evidenziando il forte legame di amicizia che lo unisce a Di Saverio. «Collaborare con Salomone è sempre stato un grande piacere, non solo per la sua straordinaria abilità chirurgica, ma anche per la sua visione e il suo desiderio costante di migliorare e innovare», ha aggiunto Azagra.
Non sono mancati momenti di stima reciproca, con il professor Di Saverio che ha ringraziato Azagra per il supporto e per il contributo che ha dato alla chirurgia oncologica mondiale. L’intervento di Azagra ha confermato ancora una volta l’importanza delle collaborazioni internazionali e il prestigio che il Piceno ha saputo guadagnarsi grazie a figure di spicco come Di Saverio.
Un futuro promettente per il Piceno
Il bilancio finale del congresso è stato estremamente positivo, confermando il Piceno come un territorio all’avanguardia per la chirurgia oncologica. «Sono stato particolarmente felice del successo dell’evento e della partecipazione internazionale, che ha dato al congresso una portata che va ben oltre i confini locali», ha commentato Di Saverio, visibilmente soddisfatto del risultato ottenuto.
Il prossimo passo sarà la candidatura del Piceno per ospitare l’edizione del 2027 del Congresso Nazionale di Chirurgia, una sfida ambiziosa che potrebbe portare ulteriori riconoscimenti al territorio, consolidandolo come punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione in campo medico.