SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un’importante operazione di contrasto al commercio illecito di pesce non idoneo al consumo umano è stata portata a termine nella notte nei pressi di San Benedetto. L’azione, condotta dal Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) picena, ha visto la collaborazione della Guardia di Finanza, in particolare della stazione navale di Ancona e del comando di San Benedetto.
Durante i controlli sono stati individuati circa 800 kg di prodotti ittici privi della documentazione necessaria per la tracciabilità. Il carico, presumibilmente partito da Civitanova, era diretto verso il mercato di Bari. Dopo un’accurata ispezione da parte dell’Unità Operativa Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’AST di Ascoli, il pesce è stato giudicato non idoneo al consumo umano e, di conseguenza, destinato alla distruzione.
Sul fronte delle responsabilità, la persona coinvolta nel commercio illecito è stata sanzionata. Il direttore facente funzione dell’UOC Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’AST di Ascoli, Alberto Olivastri, ha spiegato: «Si è provveduto a sanzionare la persona coinvolta nel commercio non lecito del pesce per la mancata tracciabilità. Il tutto in sinergia con il comando della Guardia di Finanza e nel rispetto delle competenze di ciascuno».
Sottolineando l’importanza di queste operazioni per la tutela della salute pubblica, il direttore generale dell’AST di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio, ha dichiarato: «La salute dei cittadini dipende anche da ciò che si mangia. Per cui, l’impegno dell’Azienda sanitaria non è rivolto solo alla cura delle patologie, ma anche alla tutela della salute attraverso il controllo degli alimenti».
L’operazione evidenzia l’importanza dei controlli sulla filiera alimentare, un settore in cui la sinergia tra le forze dell’ordine e le autorità sanitarie risulta fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori.