SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sono emersi, nelle ultime ore, alcuni dettagli sulla morte del sambenedettese Massimiliano Galletti, il 59enne di San Benedetto deceduto a Kiev lunedì.
Le cause del decesso sono state finalmente chiarite. L’uomo, che si trovava in Ucraina come volontario con il ruolo di “soccorritore paramedico” per offrire assistenza sia alla popolazione civile che alle truppe ucraine, è morto a seguito delle gravi lesioni causate dall’esplosione di una granata in una zona, fuori dalla capitale, interessata dalla guerra.Galletti era stato dunque coinvolto in una deflagrazione mentre prestava soccorso come volontario. Rimasto gravemente ferito e privo di conoscenza, è stato immediatamente trasferito in ospedale dove, nonostante ogni tentativo di salvataggio, non è più riuscito a riprendersi.
Questa nuova informazione evidenzia il ruolo umanitario di Galletti, impegnato in prima linea per portare aiuto in una delle aree più difficili e pericolose. La famiglia dell’uomo ha appreso queste nuove informazioni oggi, ed è attualmente in corso la procedura per il rimpatrio della salma.
Un’autopsia sarà effettuata in Ucraina per completare la documentazione necessaria prima del trasferimento in Italia, un processo che dovrebbe concludersi in tempi non troppo lunghi.
Massimiliano Galletti non era un semplice civile in un’area di conflitto, ma un volontario attivo, presente in Ucraina per sostenere una popolazione afflitta dalla guerra e offrire soccorso alle truppe ucraine. Il suo sacrificio ricorda la dedizione di chi, anche in situazioni estreme, sceglie di schierarsi a sostegno degli altri, mettendo in pericolo la propria vita per una causa umanitaria.