SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Mentre sono occupati a difendere l’indifendibile, l’Amministrazione Spazzafumo e la destra di governo e regionale stanno facendo perdere l’ennesima grande opportunità per San Benedetto, una opportunità che seppur poco nota muove investimenti per milioni di euro ogni anno”. Lo affermail presidente del circolo Nord del Partito Democratico sambenedettese Alessandro Marini.
“L’aver accantonato, infatti, l’idea di costituire a San Benedetto un Ufficio delle Dogane a questo punto conferma che l’interessamento che mostrarono Albano, Assenti e tutta Fratelli d’Italia – e che portò ad un Protocollo di Intesa nel 2021 – fu solamente uno specchietto per le allodole, coi due esponenti che finsero solamente di mostrare un reale interesse per una possibilità che grande impatto avrebbe su San Benedetto e tutto l’ascolano in generale”.
Marini ricorda che San Benedetto dal 2010 è sede solo di una sezione operativa “a discapito di Civitanova, che invece oggi ospita un Ufficio Doganale e dove sono sorte sedi di multinazionali dei trasporti e strutture di logistica: nonostante questo, però, la nostra città ancora pesa il 52% degli introiti erariali doganali di tutta la Regione, a testimonianza dell’enorme potenziale che S. Benedetto e il territorio piceno rivestono”.
“Nel nostro territorio, infatti, stanno investendo, per intenderci, sia Leonardo che Fincantieri e già viene gestito il Perfezionamento Attivo più oneroso di tutto il Vecchio Continente, il terzo polo logistico del freddo a livello europeo, il triplo delle autorizzazioni doganali di qualsiasi altra sede delle Dogane delle Marche. Ma di tutto ciò chi ha responsabilità di governo a livello nazionale, regionale e comunale non sembra essersene accorto e tutto ciò è davvero avvilente”.
Due sono le Regioni individuate come apripista per la riforma nazionale degli Uffici Doganali e accanto all’Emilia Romagna ci sono proprio le Marche. “Approfittando della necessità di bilanciare le condizioni delle due regioni è questo il momento per riproporre San Benedetto come sede di un Ufficio Doganale, anche alla luce del fatto che molti funzionari pur operando a Civitanova hanno qui affetti e famiglia.
L’aver accantonato come sede l’ex Palazzo del Comune non può rappresentare un alibi dietro cui Spazzafumo si può trincerare, visto che con poche decine di migliaia di euro gli attuali uffici oggi utilizzati potrebbero essere ristrutturati o si potrebbe optare per uno spostamento al Centro Agroalimentare visti i fondi del PNRR”.
“La questione deve tornare subito centrale e da parte nostra svilupperemo iniziative in tutte le sedi, a partire da quella parlamentare, affinché il tema torni all’ordine del giorno. Certo, avere un consigliere regionale come Andrea Assenti e addirittura una sottosegretaria all’Economia come Lucia Albano potrebbe aiutare, ma evidentemente questi sono troppo impegnati in altre faccende e non hanno tempo da dedicare alla città che li ha eletti. Capiamo benissimo, poi, che Spazzafumo sia impegnato a dirimere spicciole questioni tra ricatti politici e giochini di potere, ma San Benedetto non può perdere questa ennesima, grande opportunità”.