SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Libertà di accesso al mare e garanzia di visibilità dalla strada. Si basa su questi due principi l’avviso di rimozione delle recinzioni e delle barriere frangivento che avvolgono le strutture balneari al di fuori della stagione balneare che va dal primo aprile al 31 ottobre.
Una richiesta contenuta nella lettera del Comune di San Benedetto giunta in queste ore ai concessionari di spiaggia, che poche settimane fa hanno collocato delle protezioni a difesa degli chalet.
Al centro della questione posta dal Demanio e delle Dogane c’è pertanto l’impatto estetico prodotto dalle ‘barriere’, con la necessità di preservare “la naturalità e il decoro dell’area”.
In tal senso viene citato l’articolo 10, comma 4 del piano regionale di gestione integrata delle zone costiere, che recita: “Possono essere realizzate recinzioni per la protezione dei manufatti durante il periodo di non utilizzo. Tali recinzioni devono essere limitate ai soli corpi di fabbrica […] per garantire comunque il libero transito da e verso la spiaggia anche durante la stagione invernale e garantire la massima uniformità tipologica indicata dal piano spiaggia. E’ consentito tamponare le aperture dei suddetti corpi di fabbrica con pannelli in aderenza.
La vicenda era stata di recente oggetto di polemica, in seguito al duro monito che era stato lanciato dall’esponente di Azione, ed ex dirigente comunale, Mario Laureati. “Il nostro lungomare diventa il retrobottega di tutte le concessioni demaniali – fu l’accusa – tutte queste variopinte, disomogenee, orribili recinzioni attaccate col filo di ferro e con la cassetta della posta, sono state autorizzate?”.