SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Un gruppo di associazioni locali ha inviato al Comune un appello congiunto, chiedendo interventi concreti e urgenti per migliorare la qualità della vita urbana e affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. Nel documento, firmato da organizzazioni come Buon Vento, Legambiente e FIAB, emerge una visione di città più sostenibile, accessibile e verde.
La proposta nasce dalla constatazione di problemi irrisolti che incidono sulla quotidianità dei cittadini. Dalla necessità di incentivare la mobilità ciclabile alla gestione delle barriere architettoniche, il messaggio è chiaro: è tempo di passare dalle parole ai fatti. “San Benedetto del Tronto deve diventare un modello di sostenibilità,” affermano le associazioni, che puntano su azioni integrate per ripensare gli spazi urbani e ridurre l’impatto ambientale.
Il piano suggerito include misure per promuovere l’uso della bicicletta, migliorare il trasporto pubblico e riforestare le aree cementificate. Ma non si tratta solo di proposte ambientali: le associazioni sottolineano anche il valore sociale di questi interventi. Iniziative come la chiusura del lungomare al traffico per una domenica al mese mirano non solo a ridurre l’inquinamento, ma anche a restituire lo spazio pubblico ai cittadini, favorendo la socialità e il benessere collettivo.
Uno dei temi più critici affrontati è il consumo di suolo. Le organizzazioni richiedono che non venga più dedicato spazio alla creazione di nuovi parcheggi, se non compensando con la rimozione di stalli in aree già urbanizzate. La città, sostengono, deve puntare a valorizzare le sue risorse senza sacrificare ulteriore terreno all’asfalto.
Nel documento si evidenzia anche la necessità di migliorare la trasparenza e la comunicazione tra amministrazione e cittadini. “Non basta pianificare: è fondamentale informare la popolazione sui progressi fatti e coinvolgerla attivamente,” si legge nella proposta. L’appello include richieste precise, come il monitoraggio delle polveri sottili con strumenti aggiornati e una maggiore attenzione alla sicurezza delle persone più vulnerabili, sia nelle strade che negli spazi pubblici.
Le associazioni si dicono pronte al dialogo, ma chiedono risposte concrete e tempi certi. Il messaggio è un invito a un cambio di paradigma, dove ambiente, salute e inclusività diventino priorità imprescindibili. Ora la palla passa al Comune, che dovrà dimostrare se è disposto a raccogliere la sfida di trasformare San Benedetto del Tronto in una città modello per sostenibilità e qualità della vita.
Le richieste
- Redazione e attuazione del Biciplan, documento di pianificazione strategica per l’aumento degli spostamenti urbani in bicicletta, a scapito degli spostamenti su mezzi a motore. In tal senso, assume particolare importanza incrementare il livello di sicurezza degli utenti vulnerabili tramite azioni di manutenzione e adeguata segnalazione, completare la rete ad oggi frammentaria con tratti nodali privi di passaggi ciclabili, promuovere l’uso della bicicletta istituendo un mobility manager che coordini azioni di bike to school e bike to work, instaurare un’adeguata comunicazione istituzionale sul tema.
- Redazione e attuazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, obbligatorio secondo la legge n.41 del 1986, ma non ancora adottato dal Comune di San Benedetto del Tronto, prerequisito – o comunque parte integrante – di un piano urbano di mobilità sostenibile.
- Evitare il consumo di suolo per la realizzazione di ulteriori posti auto. Laddove il Comune preveda di riorganizzare la sosta realizzando nuovi stalli, in zone già cementificate, dovrà quindi eliminarne lo stesso numero nell’area circostante, nell’ottica di favorire la mobilità degli utenti vulnerabili e la riqualificazione ambientale dello spazio pubblico urbano.
- Riforestazione urbana attraverso progetti che mirino alla realizzazione della infrastruttura verde, con il duplice obiettivo di favorire l’aggregazione sociale e adattare la città ai cambiamenti climatici in atto.
- Potenziamento del trasporto pubblico urbano, attualmente carente a causa del numero limitato di corse, della scarsa fruibilità del servizio per mancanza di luoghi di attesa adeguati e opacità degli orari affissi, mediante aumento, riprogrammazione in orari strategici, integrazione delle corse e rinnovamento del parco mezzi tramite adozione di tecnologie meno inquinanti.
- Monitoraggio dell’inquinamento da polveri sottili, tramite riposizionamento delle centraline di rilevamento in luoghi critici e periodica comunicazione dei risultati.
Al fine di sensibilizzare i cittadini e manifestare l’impegno dell’Amministrazione comunale al raggiungimento degli obiettivi descritti, viene richiesta la chiusura del lungomare della Città, per almeno una domenica al mese, ai mezzi a motore.
Si chiede, inoltre, la comunicazione periodica e tempestiva dei risultati raggiunti in merito ai precedenti obiettivi attraverso canali ufficiali.
Confidando in una pronta ed esaustiva risposta, rinnovando la disponibilità alla discussione e al confronto su quanto richiesto, le Associazioni inviano distinti saluti.