SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Come da tradizione questa mattina in occasione della festa di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti, il sindaco Antonio Spazzafumo ha deposto una corona di alloro all’ingresso del Cimitero cittadino. Quindi, dopo aver omaggiato le tombe degli ex sindaci, Spazzafumo si è soffermato anche dinanzi al punto dove riposano le spoglie del compianto dirigente Farnush Davarpanah.
“Un anno fa, proprio qui al Civico Cimitero, ho presieduto la prima cerimonia ufficiale del mio mandato – ha affermato – . Si è trattato di un’occasione particolare. Chi c’era lo ricorderà, l’emozione è stata grande, resa ancora maggiore dalla consapevolezza dell’importanza, per tutti, del luogo in cui ci troviamo. Qui riposano la memoria e l’affetto di tutti i sambenedettesi. Qui riposano coloro che hanno fatto, nelle vicende quotidiane che non salgono agli onori delle cronache o nei grandi momenti di questa collettività, la storia della nostra città”.
“In questo giorno – ha continuato il primo cittadino – tutta la comunità rende omaggio a queste memorie, a questi affetti e a tutti le persone il cui ricordo è in eterno scolpito nel marmo quanto nei nostri cuori. Il compito dell’Amministrazione comunale è di tenere in ordine questo posto, curarne il decoro: non è soltanto un obbligo di legge, è il modo in cui l’Ente Comune rende il suo omaggio ai suoi cittadini che hanno concluso la loro esistenza terrena”.
Quindi il sindaco ha parlato dei suoi predecessori: “L’omaggio a loro è un segno di gratitudine verso coloro che hanno dedicato una parte importante del loro tempo su questa terra al benessere e al miglioramento della comunità sambenedettese. A costoro dobbiamo essere doppiamente grati, perché con le loro esistenze non hanno solo illuminato quelle di chi è rimasto, ma hanno dato un contributo essenziale che tocca anche coloro che non li hanno mai conosciuti.
In molti casi i loro nomi sono resi eterni dall’intitolazione di strade o di edifici pubblici. Rinnovo dinanzi alle loro tombe la promessa di difendere la nostra comunità e di lavorare, ogni giorno, per migliorarne la condizione di vita”.