SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via Balilla si trasforma nella via dei locali enogastronomici. Il trasferimento dello Shake da via San Martino allo stabile che fino a qualche mese fa ospitava la filiale del Monte dei Paschi di Siena completerà, di fatto, una linea quasi ininterrotta di locali che insistono sul versante occidentale della strada e che sono tra le eccellenze territoriali del mangiar bene. La novità, come detto, è legata proprio al locale che un tempo era in via San Martino e che ora, in piena epoca Covid, ha deciso di fare un salto non indifferente spostandosi in un locale di 350 metri quadrati all’interno dei quali, rispettando il distanziamento, potranno stare sedute circa cento persone.
Un salto coraggioso che porta la firma di Devis D’Ercole che in questi giorni si trova nel bel mezzo dei lavori che stanno trasformando l’ex filiale della banca nel locale che sarà anche teatro di una collaborazione con prestigiosi nomi dell’ars culinaria regionale e nazionale come, ad esempio, lo chef Errico Recanati del ristorante Andreina. “Non stiamo parlando di ristorazione – afferma D’Ercole – ma prepareremo dei piccoli piatti di accompagnamento dalle 18 alle 22 (quando le regole legate alla pandemia ovviamente lo consentiranno)”. Nel piano di D’ercole c’è anche la realizzazione di un laboratorio di cocktail e drink con attrezzature tecnologiche e all’avanguardia. “Qui ospiteremo barman e cuochi provenienti da tutto il mondo – continua D’Ercole – con musica live il giovedì sera e il dj per il weekend”. Il tutto all’interno di un locale che sarà completamente insonorizzato e che potrà contare anche su un porticato esterno che servirà ad ospitare altri clienti. D’Ercole, che in passato ha gestito il Cocktail and Dream’s in via Velino e che in estate gestisce anche l’Imperial Beach a Porto d’Ascoli ha progetti ambizioni: “Questo locale – annuncia – sarà un punto di riferimento anche al di fuori dei confini territoriali”.
I lavori termineranno tra circa un mese e mezzo, dunque a primavera inoltrata arriverà l’inaugurazione del locale, sempre nella speranza che l’incubo del covid molli la presa. Una storia di coraggio, quella del nuovo “Shake”, che valeva decisamente la pena raccontare.
