SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 4 novembre presso piazza Giorgini, la storica “Rotonda” di San Benedetto del Tronto, un gruppo di persone diversamente abili e non, hanno manifestato insieme per un’ora rispondendo ad un appello nazionale “Liberi di Fare.” Numerosi eventi sincronizzati dalle 15 alle 16 si sono svolti e si svolgeranno in molte città di Italia nei giorni 3-4-5 novembre sempre nello stesso orario.
Liberi di Fare è una rete di persone, nata sui social, autogestita e autofinanziata, che ha intenzione di far conoscere e informare sui temi della diversa abilità. Azioni semplici come lavarsi, cucinare, vestirsi, spostarsi non sono alla portata di tutti e alcune persone sono costrette a condizione di vita umiliante in quanto non sono autonome e non possono pagarsi l’assistenza. Alcuni vivono come se fossero agli arresti domiciliari senza aver commesso nessun reato.
Erano presenti alla manifestazione di San Benedetto del Tronto, Antonia Paolini, vicepresidente della Consulta per la disabilità di Grottammare, Elisabetta Schiavone, consigliere AISM vicepresidente della Consulta per la Disabilità di San Benedetto del Tronto, Iole Egidi componente della FISA; Gioconda Polidori, Chiara di Palo e Cesare Balestra del Comitato Direttivo della Consulta per la Disabilità di Grottammare; Alessandra Manigrasso consigliere comunale di Grottammare.
La piazza si è popolata di tanta gente ed è stato un momento importante di conoscenza e di informazione; di calore e di socializzazione. La referente insegnante Marina Franza si augura che ci siano altri eventi, e che questa iniziativa serva a dare coraggio e voce a quelle persone che si sentono abbandonate: cosa non più ammissibile in uno Stato democratico.
#LiberiDiFare è in linea con l’Articolo 3 della Costituzione:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”