Negli ultimi 20 anni l’erosione marina ha ‘cancellato’ circa nove ettari di superficie della Riserva della Sentina, nell’estremità sud-orientale delle Marche. Tra il 1985 e il 2012 la superficie coperta da dune si è ridotta di oltre l’80%, pari ad una perdita di 40mila metri quadrati di habitat naturale. È quanto ha evidenziato uno studio pubblicato sulla rivista internazionale “Ocean & Coastal Management” da un team di ricercatori di Enea, Ispra, Cnr e Università di Camerino. Lo studio, disponibile online in modalità open access fino al 4 marzo 2021, ha analizzato le caratteristiche geomorfologiche e sedimentologiche dell’area costiera, individuando anche le dinamiche evolutive del sistema spiaggia-duna. Secondo i ricercatori al fenomeno dell’erosione costiera si aggiunge anche il fatto che il fiume Tronto non è più in grado di trasportare i quantitativi di sabbia necessari a mantenere in equilibrio il litorale marchigiano. La Riserva Naturale Regionale Sentina , 180 ettari nel territorio di San Benedetto del Tronto, ha un paesaggio unico che alterna acqua, sabbia, zone umide retrodunali e praterie salmastre caratterizzato da una ricca flora, che nel resto del litorale adriatico sta scomparendo per via dell’antropizzazione. Per l’avifauna migratoria è l’unica possibilità di sosta costiera tra le aree umide del delta del Po e del Gargano. Partendo dai risultati dello studio, le autorità locali hanno iniziato a mettere in campo azioni per mitigare gli effetti dell’erosione attraverso il cosiddetto “ripascimento morbido”, dragando i sedimenti dal porto di San Benedetto del Tronto. per i ricercatori però servono interventi nel lungo periodo.