SAN BENEDETTO DEL TRONTO
“La sanità picena è sull’orlo del baratro”. Lo affermano le rappresentanze sindacali che hanno illustrato al commissario straordinario della nuova azienda sanitaria territoriale le “innumerevoli, gravissime problematiche del personale”. Per la Rsu, la stessa dirigente “non ha fornito alcuna assicurazione in merito alla soluzione delle stesse né si è impegnata ad affrontare, con la necessaria determinazione, la gravissima carenza di risorse finanziarie che da anni affligge la sanità del nostro territorio”.
“Allo stato attuale tantissimi operatori hanno cumulato circa cento giorni di ferie; i medesimi dipendenti, in violazione alle disposizioni contrattuali, sono chiamati a sostenere anche quindici turni mensili di reperibilità; sono spesso obbligati a saltare turni di riposo settimanale; da tre anni non viene loro pagato il lavoro straordinario con l’obbligo di recuperi orari, pressoché impossibili da attuare; non vengono pagate le indennità Covid e malattie infettive; non sono stati riconosciuti i tempi di vestizione per indossare i presidi anti-Covid; a molti di loro è negato il diritto alla mensa”.
Ed ancora: “La Regione Marche, nel triennio 2022/2024 per Ascoli Piceno ha deliberato una riduzione di detta spesa per euro 1.838.976 dimostrando così la chiara volontà di voler penalizzare questo territorio.
Tutti motivi che hanno portato a confermare lo stato di agitazione del personale.