SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’Arma di San Benedetto ha celebrato la Virgo Fidelis. Ieri pomeriggio il Vescovo Bresciani ha infatti celebrato la messa in onore della patrona dell’Arma dei Carabinieri. La cerimonia si è svolta nella chiesa di San Pio X. Il Comandante della Compagnia Carabinieri di San Benedetto del Tronto, il capitano Francesco Tessitore, al termine della cerimonia, ha salutato le molte le autorità, militari, civili e religiose presenti, dando un ringraziamento speciale all’associazione nazionale carabinieri ed al suo direttivo, artefici dell’organizzazione della celebrazione. Poi ha ricordato che “Virgo Fidelis è l’appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell’Arma dei Carabinieri l’11 novembre 1949, da parte di papa Pio XII. Il titolo di Virgo Fidelis, è stato convenuto – con voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dall’Ordinario militare Carlo Alberto Ferrero – in relazione al motto araldico dell’Arma (Nei secoli fedele). L’arcivescovo compose anche il testo della Preghiera del Carabiniere”.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber che è stata combattuta in Abissinia (meglio conosciuta come Etiopia), dal 6 agosto al 21 novembre del 1941 fra italiani e britannici. In quella battaglia fu destinato il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, che si immolarono con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l’onore delle armi. La caduta del caposaldo di Culqualber fu comunicata con il seguente Bollettino:
« … gli indomiti reparti di Culqualber-Fercaber, dopo aver continuato a combattere anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica avversaria. Nell’epica difesa si è gloriosamente distinto, simbolo del valore dei reparti nazionali, il Battaglione Carabinieri, il quale, esaurite le munizioni, ha rinnovato sino all’ultimo i suoi travolgenti contrattacchi all’arma bianca. Quasi tutti i Carabinieri sono caduti».
Per questi fatti d’arme, alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu concessa una medaglia d’oro al valor militare, con la segue motivazione:
«Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma».
Nella stessa giornata è stata celebrata anche la giornata dell’orfano: un affetto che i militari dell’Arma dimostrano quotidianamente e materialmente attraverso l’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C), un Ente Morale di natura privatistica, che dal 1948 assiste gli orfani tramite piccoli contributi volontari elargiti dai militari di ogni ordine e grado.
“Oggi non è stata fatta solo memoria – ha concluso il capitano Tessitore -. Oggi abbiamo assistito ad una lezione di etica. Oggi celebriamo i valori del coraggio, del dovere, del rispetto e della solidarietà! Valori, tutti che si uniscono e si esaltano nell’abbraccio consolatorio, protettivo e materno della Virgo Fidelis”.