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L’Aquila Samb, arrivano Daspo e denunce per quattro tifosi rossoblu

Hanno tra i 29 e i 32 anni e risiedono tutti a San Benedetto del Tronto
Pubblicato il 16 Aprile 2025



Le indagini sugli scontri avvenuti nel dopopartita tra L’Aquila e Sambenedettese, lo scorso 26 gennaio, iniziano a produrre i primi effetti anche sul fronte dei tifosi ospiti. Sono quattro i supporter sambenedettesi denunciati, e nei loro confronti sono in arrivo i provvedimenti di Daspo.

Gli accertamenti, condotti dagli agenti della Digos della questura dell’Aquila – Squadra tifoserie – proseguono senza sosta. Dopo i provvedimenti emessi in precedenza nei confronti dei tifosi locali, ora le autorità stanno stringendo il cerchio attorno agli autori delle violenze provenienti dal settore ospiti. Le denunce sono finite sulla scrivania del sostituto procuratore Ugo Timpano.

I reati ipotizzati per i quattro sono rissa e invasione del terreno di gioco. Particolare attenzione è stata riservata anche all’esplosione di alcune bombe carta lanciate in campo, che avrebbero potuto causare il ferimento di diversi presenti.

I denunciati hanno tra i 29 e i 32 anni e risiedono tutti a San Benedetto del Tronto come riporta il Corriere Adriatico. Come accaduto per i tifosi locali, anche in questo caso sarà il nuovo questore dell’Aquila, Fabrizio Mancini, a firmare i Daspo: misure che comportano il divieto, per periodi prolungati, di assistere a eventi sportivi.

Fondamentale per le identificazioni è stato il lavoro di analisi delle immagini di sorveglianza: grazie alle telecamere interne dello stadio “Gran Sasso d’Italia”, gli inquirenti hanno potuto ricostruire i movimenti dei partecipanti agli scontri.

La violenza è esplosa al termine della gara, quando circa 400 tifosi ospiti, seduti in tribuna, sono stati fatti attraversare il campo per raggiungere il settore curva. Durante il tragitto, tra cori e provocazioni, si è accesa una rissa che ha coinvolto circa sessanta persone.

Il materiale video raccolto, oltre 30 gigabyte provenienti da circa 100 telecamere, è ancora in fase di studio. Gli inquirenti stanno lavorando per identificare altre posizioni meritevoli di approfondimento, e nuove denunce potrebbero arrivare nei prossimi giorni.