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L’alluvione di Porto d’Ascoli raccontata da Santoro. Quando nel 1992 la protesta arrivò in Rai: “Ci hanno abbandonati” [VIDEO]

Il 30 aprile 1992 "Samarcanda" mostrò i danni provocati dallo straripamento del Tronto. In studio molti sambenedettesi, tra cui Viviana Fazzini e Vinicio Liberati
Pubblicato il 23 Ottobre 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’alluvione di Porto d’Ascoli del 10 aprile 1992 raccontata a ‘Samarcanda’ (qui il video). Rispunta dagli archivi una puntata del programma di Michele Santoro che ospitava alcuni sambenedettesi decisi a chiedere aiuto al governo in carica.

Erano passati appena venti giorni dallo straripamento del Tronto, ma i cittadini della città marchigiana si sentivano già abbandonati dalle istituzioni. Alcuni di loro vennero pertanto intervistati in studio dall’allora autrice e inviata della trasmissione Simonetta Martone.

“Non siamo alluvionati, bensì rovinati – affermò Bruno Montanari al microfono – il fiume ha tolto vent’anni dei nostri sacrifici. Abbiamo sudato e lavorato onestamente, le fabbriche sono distrutte, le case allagate, gli scantinati pieni d’acqua. Abbiamo rischiato di morire con l’acqua arrivata a 2 metri di altezza. Chiediamo di poter ripartire. Non vogliamo l’elemosina”.

A prendere la parola fu pure Viviana Fazzini, che un anno dopo sarebbe diventata assessore nella prima amministrazione Perazzoli. In veste di avvocato e gestore di uno studio di elaborazione dati, denunciò lo stato di grave crisi in cui versavano le aziende di San Benedetto: “Le assicurazioni non ci coprono, l’alluvione non è prevista. Chiediamo al governo di slittare i termini fiscali per poterci dare la possibilità di assistere la nostra clientela”.

Santoro mostrò quindi le ormai storiche immagini della zona Agraria completamente sommersa dall’acqua. “Dopo venti giorni ci hanno già dimenticati – continuarono a lamentare i residenti – nessuno si è occupato di noi se non con delle promesse. Non ci bastano, molte aziende del basso Piceno non ripartiranno con le promesse. Servono risorse vere e ce le può dare un governo autorevole. Questa classe politica non riuscirà ad aiutarci”. Un’accusa non casuale visto che da poche settimane era scoppiato lo scandalo di Tangentopoli.

In platea si riesce a riconoscere anche un giovanissimo Vinicio Liberati che quasi vent’anni dopo sarebbe entrato in consiglio comunale tra le fila del Pd.

 

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