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L’allarme di Legambiente: “Troppo cemento a San Benedetto. Riqualifichiamo gli edifici esistenti”

Il presidente Sisto Bruni: "Il contrasto del consumo e del degrado del suolo è una battaglia cruciale per la nostra Regione"
Pubblicato il 28 Febbraio 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “È necessario e urgente fermare il consumo di suolo ed evitare la realizzazione di nuove costruzioni in tratti prossimi alla costa”. A parlare è Sisto Bruni, presidente del circolo Legambiente di San Benedetto del Tronto che interviene sulla situazione relativa alla Riviera. “Nella nostra città – spiega – sono molti gli edifici da riqualificare, per cui ci auguriamo che l’attuale Amministrazione comunale sostenga progetti destinati alla rigenerazione e riqualificazione energetica di questi fabbricati piuttosto che la realizzazione di nuove cementificazioni che rischiano di mutare per sempre il volto della nostra bellissima costa. Auspichiamo, inoltre, che l’Amministrazione possa in futuro mettere in campo azioni di prevenzione che contrastino il rischio idrogeologico esistente, con interventi diffusi di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo sulle aree ad alto rischio”.

Nelle Marche complessivamente sono 118 i chilometri di paesaggi costieri spariti per sempre sotto il cemento, trasformati prevalentemente da case, alberghi, palazzi, porti e industrie, pari al 61,5% del totale. Il quadro che emerge dal Rapporto ISPRA 2018 è quello di un consumo di suolo che continua a crescere, nonostante la crisi economica.

Va ricordato che di recente, in occasione della campagna “People 4 Soil”, nelle Marche sono state raccolte migliaia di firme e in tutto il territorio nazionale sono state oltre 82 mila le sottoscrizioni per richiedere una legiferazione a livello europeo; un segnale forte di quanto anche i cittadini percepiscano la necessità di contrastare il fenomeno dell’urbanizzazione e, piuttosto, mettere in sicurezza un Paese fragile e insicuro come l’Italia.

“Il contrasto del consumo e del degrado del suolo – continua Bruni – è una battaglia cruciale per la nostra Regione, dove maltempo ed eventi naturali come il terremoto intrecciano tragicamente i loro effetti con l’abusivismo edilizio e la cementificazione selvaggia ai danni di un territorio vulnerabile. Non sarà facile mettere in sicurezza le nostre città fino a quando fare rigenerazione urbana sarà più difficile e meno vantaggioso che occupare con nuove costruzioni il suolo libero”.

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