SAN BENEDETTO DEL TRONTO. E’ un’accusa precisa e articolata quella lanciata da Luciana Barlocci, consigliera comunale di opposizione, all’Amministrazione e in particolare all’Assessora al Turismo, Cinzia Campanelli. Al centro della polemica, una richiesta di accesso agli atti presentata il 12 giugno scorso, che – a 13 giorni di distanza – a quanto afferma la consigliera non ha ancora ricevuto risposta.
«In data 12 giugno ho presentato una richiesta formale di accesso agli atti all’Assessorato al Turismo, finalizzata a ottenere la rendicontazione delle spese sostenute dall’Amministrazione per la comunicazione turistica negli ultimi tre anni», ha ricordato Barlocci, sottolineando come il Regolamento comunale imponga la consegna dei documenti entro sette giorni.
La consigliera ha poi segnalato un comportamento che, a suo dire, non è affatto isolato: «Questa mattina ho sollecitato nuovamente, come sono costretta a fare nel 99% dei casi. Una prassi ormai patologica, che calpesta sistematicamente il ruolo del Consigliere Comunale, privandolo degli strumenti necessari per esercitare la funzione di controllo e trasparenza».

Il tema non è solo regolamentare, ma anche politico. Barlocci punta il dito in particolare contro l’assessora Campanelli, accusandola apertamente: «Elude consapevolmente e deliberatamente una richiesta legittima, prevista dalle norme, con l’unico evidente obiettivo di nascondere come ha speso – o fatto spendere – i soldi pubblici». Per la consigliera, non si tratta più di semplice negligenza, ma di una «precisa strategia di opacità, messa in atto da chi si sente intoccabile».
A rendere ancora più acceso il confronto, le parole di Barlocci sulla comunicazione pubblica dell’assessora: «L’Assessora Campanelli, evidentemente, preferisce posare nei selfie istituzionali in Costa Azzurra piuttosto che rispondere con trasparenza su come vengono investiti (o sperperati) i fondi dei cittadini».
Nel mirino anche il Presidente del Consiglio comunale, Eldo Fanini, accusato di non garantire imparzialità e di coprire i colleghi della sua maggioranza: «Invece di far rispettare il Regolamento e garantire i diritti di tutti i Consiglieri, continua a proteggere i membri del suo gruppo politico, come se il suo ruolo fosse quello del capogruppo, e non del Presidente super partes dell’Assemblea consiliare».
Barlocci conclude il suo affondo con una valutazione netta sul modo in cui la maggioranza sta gestendo la città: «Chi governa oggi questa città non ha alcuna intenzione di farsi controllare, né di rispondere di ciò che fa. Preferisce girare per fiere e passerelle, mentre nasconde ai cittadini le cifre, le scelte e gli affidamenti».