di Davide Balestra
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Quale miglior notizia – se non quella relativa all’assegnazione ufficiale dello stadio Riviera delle Palme – poteva far chiudere il 2024 della Sambenedettese? Un anno che, in un verso o nell’altro, resterà indimenticabile.
Al di là dei risultati è soprattutto per il fatto che ormai (al netto della polemiche legate al rapporto con il Comune) si parla soltanto di calcio. E non più di vicissitudini societarie che hanno portato lo sport (per alcuni il più bello di tutti) in secondo o terzo piano. E i meriti sono da assegnare a Vittorio Massi, più deciso che mai a riportare la squadra in Serie C. Almeno.
Gennaio-giugno

Ma ripercorriamo dunque quello che è stato il 2024 sportivo. Anche perché – ribadiamo – si è parlato solo di calcio giocato. E nulla più. A partire dal mese di gennaio, quando è iniziata una vera e propria rincorsa al Campobasso.
I marchigiani infatti, dopo le sconfitte contro i molisani e la Vigor Senigallia nel mese di dicembre hanno rinforzato la rosa. Ma gli innesti di Diego Fabbrini (oggi ancora in rossoblu), Luca Senigagliesi, Francesco Bontà, Moussa Touré, Alioune Mbaye e Leon Sciarra non sono stati decisivi al raggiungimento del primo posto. Ma torniamo a noi. Perché il mese di gennaio si apre con una bella vittoria interna per 4-1 ai danni del Sora. Con l’esordio del 2007 Matteo Grillo tra i pali.
Sette giorni più tardi arriva il pareggio di Tivoli (2-2). A seguire le vittorie con Avezzano (3-1) e Fano (1-0). Nel mese di febbraio arrivano sette punti in tre uscite grazie alle vittorie contro Vastogirardi (3-0) e United Riccione (3-2) firmato dal gol di Luca Sbardella all’ultimo minuto. Nel mezzo, il pareggio (2-2) contro il Fossombrone.
Il mese di marzo è (forse) quello decisivo. Colui che decide difatti le sorti del campionato: i rossoblu pareggiano al Riviera delle Palme contro il Real Monterotondo e, intorno alle 22:40 dello stesso giorno, la Samb decide di esonerare Maurizio Lauro. Poche ore di riflessione ed ecco il nuovo allenatore: Marco Alessandrini. L’avventura di quest’ultimo sulla panchina rossoblu, però durerà appena 270′: vittoria contro il Termoli (2-1), sconfitta contro il Notaresco (2-0) e pareggio contro il Matese (1-1). Un bilancio che costa caro all’allenatore che viene esonerato: al suo posto torna Lauro. Ma il risultato non cambia. Fino alla fine del campionato, Alex Sirri e compagni raccoglieranno due pareggi, tre sconfitte e una vittoria. Tra queste c’è anche la gara, interna, persa contro il Campobasso davanti agli 8.228 spettatori del Riviera delle Palme.
La Samb chiuderà il campionato al quarto posto con 58 punti. Dietro al Campobasso, vincitore con 70, L’Aquila a quota 68 e l’Avezzano con 59. Capitolo Playoff: la vittoria contro i marsicani e il pareggio contro L’Aquila (che equivale a una sconfitta a causa del miglior piazzamento in classifica degli abruzzesi) vanno a chiudere definitivamente una stagione che, nonostante tutto, resterà nella storia.
Luglio-dicembre

A fine campionato è già rivoluzione. O quasi. A partire dal nome dell’allenatore: ufficializzato Ottavio Palladini: “Io alla Samb? Al cuore non si comanda” diceva ai microfoni della Nuova Riviera. Ma cambia anche l’assetto organizzativo. Con l’arrivo (poi mai avvenuto) di Luca Faccioli nel ruolo di direttore generale.
“Il presidente mi ha detto che ci sono problemi con alcuni suoi collaboratori” dirà più tardi il dirigente. Che non entrerà dunque nella famiglia rossoblu. Al suo posto verrà annunciato l’avvocato Roberto Ricci. Nel frattempo arrivano le (poche) conferme per quanto riguarda la rosa. Il primo sarà Nazareno Battista. A seguire Leonardo Pezzola (conteso da diversi club di C), Federico Chiatante, Edoardo Lonardo, Moussa Touré e Matteo Grillo.
E i primi innesti: Mattia Gennari, Valerio Baldassi, Julen Bernaola (che andrà poi al Barletta), Sabah Kerjota e via dicendo. E il caso Alessandro Sbaffo? Accetta la Samb. Ma poi ci ripensa. La società rossoblu, “consapevole di aver fatto tutto il possibile nella riuscita dell’operazione – si legge in una nota ufficiale – prende atto della rinuncia del calciatore Alessandro Sbaffo nel vestire la maglia rossoblù. La società stessa, qualora lo ritenesse necessario valuterà con i suoi legali le eventuali azioni da intraprendere a propria tutela”. E pensare che la storia tra l’attaccante e i rossoblu non sarebbe del tutto finita.
Ma andando avanti, al squadra è ormai pronta. La Samb sceglie di affidare l’attacco (e la fascia da capitano) a Umberto Eusepi. E dopo le prime prestazioni non brillantissime (dove comunque non perde mai), la Samb conquista 15 punti nelle prime otto uscite.
Di questi, tre sono arrivati contro L’Aquila, una delle principali pretendenti alla vittoria finale, lo scorso 29 settembre. La formazione di Palladini ha infatti superato quella abruzzese con un netto 5-0. Il 23 ottobre arriva la prima e unica sconfitta della gestione Palladini: al Riviera delle Palme, l’Avezzano di Sandro Pochesci vince 1-0 al termine di una gara ‘sfortunata’ per i rossoblu.
Ma Sabah Kerjota e compagni non si abbattono. E dalla sfida successiva fino al termine del girone d’andata conquistano ben 25 dei 27 punti disponibili. Dalla vittoria contro l’Ancona fino a quelle contro il Teramo e la Fermana. I rossoblu vincono quasi tutti gli scontri contro le piazze più blasonate, a eccezione del Chieti con il quale pareggia sul punteggio di 0-0. Tra i giocatori più brillanti c’è Lonardo, una delle poche riconferme, che ha fatto parlare di sé grazie ai suoi gol. E sul giocatore è piombato il Como che ha messo sul tavolo della Samb un’offerta per portare il giocatore il Lombardia. Ma la società rossoblu, dopo una riflessione, ha rispedito la proposta al mittente.
Ora la Samb si trova al primo posto del girone F. Con l’obiettivo di restarci. E riconquistare la Serie C.