SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un assessore e due consiglieri da una parte, gli operatori della piccola pesca dall’altra. E’ l’incontro avvenuto nella sala giunta del comune di San Benedetto tra l’assessore al porto Filippo Olivieri, i consiglieri Mario Ballatore ed Emidio Del Zompo e una delegazione di operatori della piccola pesca fortemente preoccupati per tutta una serie di situazioni che, ora, il palazzo di viale De Gasperi sta cercando di risolvere., dalla vendita in banchina dei bomboletti, proibita dalla Regione, alle cartelle esattoriali della Tari sembrate esagerate ai marittimi che, durante la riunione, hanno avuto anche modo di parlare con l’amministratore delegato della Picenambiente Leonardo Collina.
Il problema principale è senza dubbio rappresentato dal divieto, imposto dalla Regione, della vendita dei bomboletti in banchina. Da diversi mesi ormai vengono infatti equiparati ai molluschi e non più ai gasteropodi di conseguenza dopo lo sbarco devono essere sottoposti a controlli sanitari. Una cosa mai accaduta prima dal momento che la vendita dei bomboletti è sempre avvenuta in banchina. «Abbiamo già segnalato la cosa alla Regione – spiegano Olivieri, Ballatore e Del Zompo – e abbiamo chiesto che i bomboletti tornino ad essere considerati gasteropodi perché è effettivamente quello che sono. Le lumachine di mare arrivano vive in banchina e quindi potrebbero e dovrebbero essere venduti lì. Non hanno bisogno del passaggio dell’ufficiale sanitario perché non sono morti. E’ sempre stato così ma ora gli operatori si trovano a fare i conti con questa legge che penalizza il settore». Da settimane, a dire la verità, il comune ha sollecitato la Regione ma, per il momento, non sembrano essere arrivate risposte concrete. Ma, come detto, al centro dell’incontro c’era anche la tassa sui rifiuti. Molti operatori si sono infatti visti recapitare delle cartelle di pagamento parecchio consistenti, in termini economici. «Collina ha visionato la situazione ed effettivamente potrebbero esserci delle situazioni da rivedere – hanno spiegato l’assessore e i due consiglieri – e nelle prossime settimane saranno analizzati tutti i casi per vedere nella compilazione di quelle cartelle possano essere stati commessi degli errori».
Infine si è fatto il punto sulla situazione legata al villaggio della piccola pesca per il quale l’iter sembra procedere senza particolari intoppi. Il progetto si era arenato, ai tempi dell’amministrazione Gaspari, a causa di alcuni errori tecnici ma che l’assessorato di Olivieri ha spinto per salvare e riportare in auge. Così il progetto è stato ripreso e dopo alcune correzioni basate sulle indicazioni degli operatori dell’area, dovrebbe essere messo in pratica nei prossimi mesi. Più volte è stato ribadito come l’opera rappresenti una necessità per due motivi, il primo è quello di rendere dignitoso l’ambiente di lavoro dei pescatori che operano in quel settore dal momento che, oggi come oggi, le condizioni di quella zona non rendono onore al porto di San Benedetto, ed anche quello di rendere più sicuro il lavoro dei cantieri che, con l’eliminazione delle capanne, avranno accesso diretto allo scalo di alaggio evitando così che i travel lift percorrano tratti di viale Marinai d’Italia.