Gli anni del cavallino alla pineta di San Benedetto
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Tra il ’92 e il 2018, passeggiando per la pinete di via Pasqualetti e di viale Buozzi, era facile imbattersi in Remo Angelini. Non ci voleva troppo per riconoscerlo. Sia per i baffi che – soprattutto – per il suo carretto con i cavalli, attrazione che mandava in visibilio tutti i bambini: “Ora ho smesso” racconta Angelini “Ma mi sono divertito durante tutti questi anni”.
Angelini nasce nel 1939, il prossimo settembre festeggerà 85 anni. “Mi sono sempre arrangiato. Facevo l’agricoltore ma ero sempre pronto a mettermi in gioco. Mio papà faceva il mediatore di bestiame, è anche da lì che ho iniziato ad apprezzare gli animali di grande taglia”.
Angelini era già pensionato quando iniziò a portare il suo carretto con il cavallino sotto la Pineta di San Benedetto. Un’attrazione più unica che rara. La gioia di passare del tempo con dei bambini piccoli, che potevano avere 3, 4 o anche 5 anni, era impagabile”.
Il cavallino della Pineta di San Benedetto
“Vederli felici era la sua più grande gioia. “A me piaceva passare del tempo con loro – dice Angelini – Mi piaceva ridere e scherzarci. Era una gioia sentirli dire ‘andiamo da Pippo’ o ‘andiamo da Ringo'”. Già perché Angelini recitava un ruolo importante nell’attività. Ma i veri protagonisti erano i suoi cavalli.
La prima fu Nella. Poi è subentrato Pippo e successivamente Ringo. “Non erano molto grandi. Ma a me faceva tanto piacere vedere i bambini contenti. D’altronde vedere un animale del genere, a maggior ragione in una città, non era una cosa che capitava tutti i giorni”.
Dalla gioia dei piccoli all’aiuto dei suoi figli: “Spesso venivano a darmi una mano, sia Antonio che Massimo. Mi aiutavano ad esempio nell’attaccare il carretto”. Un’attività che è durata quasi 26 anni ma che tutti i sambenedettesi portano ancora nella mente.