SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Con decreto n. 107 del 5 novembre u.s. firmato dal dirigente della Direzione Ambiente e Risorse idriche della Regione, è stato revocato al comune di San Benedetto un contributo di € 76.000 euro per opere di difesa nel tratto di arenile antistante la Torre del porto della Sentina”. Lo denuncia il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Luigi Cava.
“Le motivazioni riportate nel documento istruttorio stanno lì a dimostrare come l’attuale amministrazione, dedita a rincorrere consiglieri fuggiaschi genuflettendosi quotidianamente di fronte alle loro continue rivendicazioni, fa perdere risorse fondamentali per tutelare il patrimonio di un’area unica nel suo genere come la Sentina – spiega Cava -. Del resto, focalizzare tutta l’attenzione su spettacoli di Burlesque, da una parte, e improbabili nomine di volontari certamente non di primo pelo, dall’altra, inevitabilmente distrae dalle cose importanti”.
Cava denuncia come “nonostante la disponibilità riconosciuta dalla Regione al Comune, evitando rigidità di fronte a scadenze temporali e attraverso la concessione a predisporre un nuovo cronoprogramma dove veniva indicato il termine del 30 aprile 2024 per l’approvazione del progetto esecutivo, è stato totalmente disatteso il rispetto degli impegni assunti in relazione al finanziamento concesso. A fronte di tale irresponsabile condotta, la Direzione Ambiente e Risorse idriche della Regione non poteva non comunicare l’avvio del procedimento di revoca del contributo con una nota del 10 maggio 2024 alla quale, pure, non è seguito alcun riscontro da parte del comune di San Benedetto.
Di chi è la responsabilità di aver fatto perdere 76.000 euro alla comune? E soprattutto, ci saranno provvedimenti o, come sempre più spesso succede, a pagare dovranno essere solo i contribuenti sambenedettesi che si vedranno privati di risorse così importanti?”.
“Verrebbe da chiedersi come si sarebbe comportato il sindaco se qualcosa del genere fosse successo nella sua azienda privata. Magari qualche testa sarebbe saltata. Invece nell’azienda Comune, dove i soldi pubblici vengono intesi come soldi di nessuno, ognuno resta al suo posto al di là dei demeriti e delle incapacità dimostrate sul campo”.