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“La bellezza dell’amore umano”. Il Prof Antonio Malo: “Alla base della reciprocità c’è il dialogo”

A presentare il corso, insieme al Professore, era presente Roberto Bucci, presidente dell’Associazione Shiseikan Europe
Pubblicato il 15 Febbraio 2024

di Davide Balestra

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Progetto Club Haru (Primavera) e non solo. Roberto Bucci – presidente dell’Associazione Shiseikan Europe – E Antonio Malo – Professore ordinario di Antropologia presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce – presso il centro sportivo Divino Amore, in Via Damiano Chiesa 27 hanno trattato un corso legato alla sessualità. In particolar modo, mettendo in evidenza il ruolo della famiglia (ovvero padre, madre e figli) e andando a toccare argomenti come la teoria di genere e la comunità LGBT.

Il prof. Malo ha trattato della condizione sessuata personale e della differenza fra uomo e donna dal punto di vista dell’antropologia filosofica. La condizione sessuata personale corrisponde a una struttura complessa, che si è costituita sia attraverso un lungo processo di ominazione, mediante la riduzione del dimorfismo comportamentale di maschi e femmine e il divieto dell’incesto, sia, soprattutto, di umanizzazione, mediante la particolare relazione di cura fra maschi e femmine, genitori e figli, fratelli e sorelle. Soltanto gli esseri umani, infatti, sono capaci di adottare il punto di vista dell’altro, e così possono aiutarsi mutuamente ad insegnare i piccoli a comunicare i loro bisogni, sentimenti, pensieri e volizioni. Questa relazione di cura, sebbene sia inizialmente legata all’altro sesso e ai familiari, si estende poi ad ogni tipo di persona, alle cose che si possiedono e si usano, e agli altri viventi. Insomma, la cura, oltre ad umanizzare la sessualità, diventa il principale collante delle relazioni personali.

“Perciò –  ha continuato il prof. Malo – essere uomo o donna, oltre a costituire l’elemento più originario dell’identità personale, è la relazione fondante dell’esistenza umana. Infatti, ogni persona, in quanto umana, è originariamente sessuata, cioè in una relazione strutturale con le persone dell’altro sesso: è maschile rispetto alla persona femminile o femminile rispetto alla persona maschile, e perciò essa può sentirsi attratta dall’altro sesso. Il desiderio dell’uomo verso la donna e – viceversa – della donna verso l’uomo, è originato dal bene che l’uno scopre nell’altra e che, nella reciprocità, conferma la bontà propria: l’uomo si scopre buono perché amato dalla donna e viceversa e, proprio per questo, ognuno si concepisce come un dono per l’altro”.

“Nello scambio del dono di sé, l’uomo e la donna scoprono con più profondità le loro identità e differenze, le quali continuano a svilupparsi, mediante ulteriori relazioni come quella di amico-amica, fidanzato-fidanzata, marito-moglie, di padre-madre, di nonno-nonna, ecc. Certamente, anche le funzioni sociali servono a configurare le identità dell’uomo e della donna, perché esse non sono puramente arbitrarie ma rispecchiano, in qualche misura, i due modi di essere. Infatti, anche se i ruoli sociali dell’uomo e della donna non devono essere considerate irreversibilmente vincolate alla genetica, essi continuano a produrre differenze reciproche: tutto ciò che diciamo delle persone di un sesso lo possiamo dire delle persone dell’altro in modo reciproco”.

“Ciò significa che c’è un modo di occuparsi della casa, di educare i figli, di lavorare. Al maschile ed un altro femminile, e c’è più una differenza sociale pattuita che non stabilita dalla genetica o dalle caratteristiche morfologiche dei sessi. Oggi è del tutto evidente che una tale reciprocità deve essere non solo frutto di logos, ma di dia-logos, cioè del mettersi d’accordo sulla divisione dei compiti, poiché, senza l’ascolto dell’altro, non c’è comprensione, e senza comprensione non c’è amore”.

“E l’amore – ha spiegato – dovrebbe trovarsi sempre all’inizio e dovrebbe essere la finalità delle nostre relazioni. La base della reciprocità fra uomo e donna e, in generale, fra le persone è il dialogo; un dialogo in cui ognuno riconosce l’altro come ugualmente necessario per la costruzione di un rapporto di coppia, di famiglia, di comunità e di società più umani. Quindi, contrariamente a quanto sostenuto da un certo femminismo radicale, la differenza sessuale ha una grande importanza sociale”.

In futuro verranno organizzati altri corsi presso il medesimo centro sportivo. Per maggiori informazioni sarà sufficiente rivolgersi al già citato Roberto Bucci al numero 347 147 0371.