La scorsa settimana è stato pubblicato il rapporto Istat sugli incidenti stradali nelle Marche. “Nel 2022 si sono verificati nelle Marche 4.951 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 91 persone e il ferimento di altre 6.661- Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in oltre 527 milioni di euro (355,5 euro pro capite)- L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia, ancora in evidenza le criticità della SS16 lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti. Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sull’autostrada (+11,8%) Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (6,5 decessi ogni 100 incidenti) ”.
Le linee di tendenza sono chiare, punti critici sono SS16 e A14. “Il tema della sicurezza stradale – spiega Adolfo Leoni, del Comitato Arretramento A14 e FS Marche sud – è uno degli elementi che avevamo sollevato rispetto alla ipotesi di Aspi di procedere all’adeguamento della A14 nelle Marche sud con la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e con un mini-arretramento di un senso marcia da Pedaso a San Benedetto del Tronto. Abbiamo più volte rilevato il grave pregiudizio rispetto al tema della sicurezza stradale che verrebbe arrecato dall’apertura di un cantiere sull’attuale tracciato che durerà 10 anni per realizzare la terza corsia su un tratto di 17 km che presenta “venti tra ponti e viadotti, sei cavalcavia e una galleria di 847 metri”. Lo stress a cui sarà soggetto tutto il tessuto viario sulla costa inevitabilmente porterà ad un aumento di incidenti, morti, feriti e forti disagi nella circolazione come abbiamo visto per i lavori di manutenzione in corso. Con l’arretramento dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto tale problema verrebbe radicalmente risolto. Riteniamo che in questo momento occorra entrare nel merito delle questioni sulle alternative progettuali e non esprimere giudizi definitivi sino a quando non verrà comparata questa ipotesi di Aspi con quella dell’arretramento integrale da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto. Occorre dare la parola agli esperti per quantificare i costi delle due ipotesi sotto il profilo economico, ambientale e sociale. E’ la procedura che prevede il recente Decreto sui Contratti Pubblici che dovrà essere necessariamente rispettata. Solo allora la Comunità si potrà esprimere con cognizione di causa aprendo un dibattito reale e scegliendo poi la soluzione migliore per il bene comune, senza attardarsi oggi in sterili ed inutili polemiche.”