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In Palazzina quaranta opere dei maestri campani Bavenni e Manganaro

La mostra resterà aperta dall'8 al 20 marzo e sarà visitabile gratuitamente
Pubblicato il 4 Marzo 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dall’8 al 20 marzo si terrà alla Palazzina Azzurra di S. Benedetto del Tronto l’esposizione, promossa da Azione Arteprojects di Vico Equense e patrocinata dal Comune di S. Benedetto del Tronto, comprendente circa 40 opere dei maestri campani Lello Bavenni e Giovanni Manganaro.

“Due dioscuri diversi eppure complementari”: così scrive Franco Cuomo in un testo che poi prosegue: “ne è testimonianza una lunga e pluriennale frequentazione, accomunati da storie culturali simili e da percorsi formativi che spesso si sono incrociati. Ciò che tutto questo ci restituisce è visibile nei loro lavori e quello che ci comunicano entrambi, ma con strumentalità e modalità differenti e pure comuni è che la “memoria involontaria” è una tappa, ma che essa non è neppure la più importante manifestazione del fare artistico che invece è il tentativo costante di cogliere l’essenza di ciò che non appare mai immediatamente nella realtà delle cose del mondo.

In Bavenni oggetti e luoghi da osservare, cose da disegnare nei suoi quadri sono un esercizio creativo e non premeditato di una pittura della rappresentazione onirica per mezzo della quale si può arrivare a determinare l’ordine e il contenuto della significazione oggettive. La “Memoria involontaria” occupa nella pittura di Bavenni una posizione centrale dalla quale poi i segni si organizzano liberamente in un jam session manifestandosi come contenuto coloristico simile ad una musica il cui ritmo è dato dall’assemblaggio dei colori e delle tonalità.

“I lavori di Giovanni Manganaro, disegnatore raffinato ma che nel tratto conserva il ricordo di un graffito primitivo – continua il critico – rimandano a stati vissuti a meccanismi di associazione che resta soggettivi e contingenti. E così anche qui si manifesta una musica, ma essa è, a differenza da quella di Bavenni, atonale, attenta ad una riflessione contemporanea fredda nella quale i simboli prendono il sopravvento sul sogno e restituiscono al quadro e a chi lo guarda, la forza fisica, il peso della materia e la psicologia quasi a volerci ricordare la irriducibilità delle osservazioni soggettive”.

La mostra resterà aperta dall’8 al 20 marzo e sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (lunedì chiuso).

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