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Il viaggio di Niccolò Dondoni continua. Benvenuti alla Shake Academy. “Back to basics”

Quando penso allo Shake, nel cuore di San Benedetto, immagino un hub di ricerca e cura del particolare, in cui si portano avanti tesi sperimentali, apripista per scenari a dir poco stimolanti
Pubblicato il 30 Dicembre 2024

di Niccolò Dondoni

Ci sono luoghi in grado di proiettare noi stessi verso punti di contatto inediti. Credo che una delle cose più belle sia proprio viaggiare, con l’intento di allontanarsi dall’ordinario. La direzione non conta? Riccardo, Matteo, nel parallelo tra Firenze e Barcellona. Vi ho già parlato del Locale, luogo indelebile in cui ho avuto modo di sentirmi a casa, grazie al valore delle persone che mi hanno accolto, dedicandomi del tempo.

Rendere partecipi gli altri dei propri desideri. Secondo voi esiste cosa più leale? Un viaggio senza tempo, sospesi in una città che ricorda Milano, ma anche San Benedetto, per rendere l’idea di quanto Barca, sia un Paradiso. Riavvolgendo il nastro, credo sia iniziato tutto insieme a Devis, ideatore di un progetto multisensoriale, in grado di sensibilizzare sul valore intrinseco delle materie prime, attraverso ricerca, coraggio e soprattutto?

Credo ci voglia più di un pizzico di follia per decidere di immaginare un contesto abilitante, in cui far emergere la curiosità di vivere momenti con cui rompere gli schemi abituali. Questo per dirvi che viaggiare aiuta ad alimentare uno spazio di possibilità, con cui avvicinare i nostri desideri ad una dimensione reale. Ogni esperienza lascia una traccia indelebile, in grado di alimentare in maniera naturale l’anima artistica di ogni essere umano, che cerca di trasmettere qualcosa, con passione.
Quando penso allo Shake, nel cuore di San Benedetto, immagino un hub di ricerca e cura del particolare, in cui si portano avanti tesi sperimentali, apripista per scenari a dir poco stimolanti.
Materie prime, intrecci, la mano e la mente di un team che attraverso confronto, spunti e tentativi, ma anche errori, arriva ad espressioni autentiche con cui sensibilizzare sul valore multisensoriale di ogni proposta.
A ritmo di musica, sulle note di un ricordo che  ti prende per mano verso il tempo che verrà.
Sono con gli amici con cui è iniziato il viaggio, gli stessi con cui credo fosse leale chiudere questo racconto. Entro, chiudo la fila, come dice Devis: “La squadra è quella delle grandi occasioni.” Saluto Matteo, mi chiedo insieme a Riccardo ed Ivan come sarebbe se questo posto fosse in una grande città. Per fortuna è nel Piceno, a San Benedetto.
Da una visione al quotidiano, a queste sensazioni, nel giorno del compleanno di Marco, festeggiato a pochi passi dallo Shake, da Sughero. Ho iniziato a scrivere questo racconto il 9 giugno, oggi è il 28 dicembre, da 56 minuti, forse ci ho messo un po’ ma credo sia ancor più bello così.

Ci aspettano viaggi, orizzonti da raggiungere, istanti da custodire con cura. To FLOW with love (?)